Turbata libertà degli incanti ed estorsione aggravati dal metodo mafioso, diversi episodi di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché per trasferimento fraudolento di valori. Questi i reati contestati nelle otto misure cautelari eseguite questa mattina dalla Squadra Mobile con il coordinamento della D.D.A. della Procura della Repubblica di Roma. Due persone sono finite in carcere con l’accusa di spaccio di droga: si tratta di Ahmed Jeguirim (40 anni) e Christian Ziroli (29 anni), mentre tre persone sono ristretti agli arresti domiciliari per l’accusa di turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso: padre e figlio Maurizio (69anni) e Alessandro Zof (39anni) – quest’ultimo già in carcere per un altro procedimento -, e Pasquale Scalise. Obbligo di firma per Fabio Zof, Corrado Giuliani e Franco Di Stefano.
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