LATINA – “I dati sull’ incidentalità stradale sono un colpo al cuore per chi, come il sottoscritto, fa della sicurezza stradale e della prevenzione dell’incidentalità un impegno quotidiano, di volontariato, da prima ancora di perdere sulla strada l’affetto più grande: quello di un figlio”.

A dichiararlo, in una nota, è Giovanni Delle Cave, il papà di Eros, Responsabile dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada APS per la sede di Latina.

“La sensazione che oggi mi pervade è di impotenza: cambiano i governi, passano lustri, ma nulla cambia. Sembra esserci una vita umana che vale meno, quando a sacrificarla è un omicidio stradale, ed un’altra che vale invece di più, se ad offenderla siano altri reati. È forse illusorio pensare, come ancora oggi il sottoscritto, di poter credere in uno Stato che voglia davvero preservare la salute pubblica, ed in una Giustizia ‘giusta’ che garantisca la certezza della pena anche quando sia quella prevista per un reato stradale? Aspettiamo fatti per controvertere questo scioccante trend di giovani morti sulle nostre strade, questa escalation fuori il controllo delle famiglie e delle istituzioni che ci rende, insieme alla Grecia, il Paese meno sicuro per la circolazione stradale.

Le leggi già ci sono: vanno applicate. Chiediamo invece ancora oggi, a gran voce, investimenti, nella scuola e nelle infrastrutture; ma chiediamo anche giudice attenti e rigorosi. Questo mio, più che un auspicio, sia inteso quale disperato appello a chi di dovere, a chiunque abbia responsabilità in materia, comprese le famiglie, perché in ultima analisi la sicurezza stradale nasce dai valori e dal rispetto per il prossimo, che si apprendono in primis in famiglia.

Certo è che la mia Associazione non resterà a guardare, subendo la vanificazione degli sforzi messi in campo in tanti anni di volontariato: infatti, ove si renderà necessario, saremo pronti a riempiere ancora le piazze, a ricorrere ad altri scioperi della fame, ad adire la Corte di Giustizia Europea“.


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