L’angolo delle curiosità: Italo Calvino

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L’angolo delle curiosità Italo Calvino (10)

La principale dote di uno scrittore, nell’utilizzare la prosa scientifica, è rendere con nitida evidenza il ragionamento più complesso traendone un senso di armonia e di bellezza.                (Italo Calvino)

Italo Calvino è nato a Santiago de Las Vegas, nei pressi de L’Avana di Cuba, il 15 ottobre 1923. Figlio di due scienziati – il padre agronomo, con esperienze di lavoro internazionale, la madre prima donna a ricoprire in Italia l’incarico di docente di botanica generale. Entrambi i genitori erano liberi pensatori, agnostici, se non apertamente anticlericali: il padre fu mazziniano, anarchico e poi socialista; la madre atea e socialista. Il giovane Italo crebbe in un contesto intriso di internazionalità.

Cresciuto in un clima familiare contraddistinto dalla razionalità scientifica e volterriana, al termine del liceo (dove fu compagno di classe di Eugenio Scalfari) si iscrisse alla facoltà di Agraria, che frequentò prima a Torino e poi a Firenze. Dopo la fine della guerra, si iscrisse alla Facoltà di Lettere e si laureò con una tesi su Joseph Conrad

Secondo Giorgio Manganelli la scoperta della chiarezza dello specchio condusse Italo Calvino per la strada della fiaba, del mito e gli consentì di sfiorare le tenebre, di misurarsi con l’enigma.

L’ultimo libro scritto da Calvino, pubblicato dopo la sua morte, Lezioni americane è un testo letterario che parla di letteratura. Letteratura nella letteratura – scrive Giorgio Manganelli – queste lezioni «si collocano sulla cima perigliosa della chiarezza: quella che illumina tutte le ambiguità, la duplicità, l’insondabile superficialità del discorso letterario».

Con l’editore Einaudi Calvino pubblicò quasi tutti i suoi scritti, che spaziano in una grande varietà di generi. Quando la ricerca intellettuale lo spingeva in direzioni sconosciute ad altri scrittori, egli inventava per sé stesso ruoli inediti. Più che eclettico, fu creativo e razionalmente sperimentatore, «capricciosamente ingegnoso», come afferma lo studioso Mario Barenghi, docente di Letteratura italiana  all’Università di Milano Bicocca.

Italo Calvino insieme a Elio Vittorini e Cesare Pavese presso l’editore piemontese Einaudi creò un vero e proprio stile di selezione e presentazione dei libri nelle cosiddette «quarte di copertina». Fu proprio Pavese, conosciuto nella casa editrice torinese, a spingerlo a scrivere e a pubblicare il suo primo libro Il sentiero dei nidi di ragno.

Nell’incipit di Se una notte d’inverno un viaggiatore Italo Calvino parla di posizioni ideali per leggere: «seduto sdraiato, raggomitolato, coricato sulla schiena, su un’amaca e anche a testa in giù», come nello yoga. Nello stesso libro parla dell’aspetto tattile della lettura e allude ai piaceri penetrativi del tagliacarte che recide le pagine di un libro per poterlo aprire e leggerlo: la letteratura come possesso.

Nel 1967 Italo Calvino si trasferì a Parigi dove visse per 13 anni, senza mai interrompere i rapporti con Einaudi e con l’Italia, dove trascorreva lunghi periodi nel corso dell’anno e le intere vacanze estive. Nella capitale francese conobbe Roland Barthes, Georges Perec, Raymond Queneau, di cui tradusse Les fleurs bleues, ed entrò nell’Oulipo (Ouvroir de Littérature Potentielle). In quegli anni avvenne l’incontro con la semiologia strutturalista e la tecnica combinatoria. Rientrato in Italia nel 1980, morì nell’ospedale di Siena il 6 settembre 1985, in seguito a un ictus che lo aveva colpito nella sua casa di Castiglione della Pescaia.

 

 

 

 


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