Si è riunito questa mattina per la prima volta il tavolo automotive presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e partecipato da Stellantis, i rappresentanti delle Regioni sede di stabilimenti dell’azienda – Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Emilia-Romagna – le organizzazioni sindacali e Anfia.
«Il tavolo Stellantis che si insedia oggi, rappresenta un punto di svolta per il sistema Paese per raggiungere un obiettivo ambizioso, ma concreto: invertire il declino produttivo registrato negli ultimi anni in Italia per raggiungere la soglia di un milione di veicoli da parte dell’azienda nei siti produttivi italiani. Dobbiamo destinare tutte le risorse che abbiamo per aumentare la produzione italiana in modo progressivo e continuativo fino a raggiungere quell’obiettivo» ha detto Urso nel corso del tavolo romano a Palazzo Piacentini. «L’anno scorso sono state prodotte in Italia appena 450mila autovetture a fronte di un milione e 400mila immatricolazioni e l’80% degli incentivi sono finiti ad auto prodotte all’estero, anche da Stellantis. Questo non può più accadere».
Concetti ripresi anche dal presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio, presente a Roma in qualità di coordinatore delle Regioni che ospitano stabilimenti Stellantis: «Solo il 20% degli incentivi messi in campo per sostenere il mercato dell’auto viene usato per acquistare auto italiane ed è inaccettabile visto che sono soldi dei cittadini italiani. L’unica soluzione è quindi aumentare le auto che Stellantis produce in Italia, a partire da quelle prodotte nello stabilimento di Mirafiori che, anni fa produceva il totale delle auto che vengono fatte oggi in Italia e invece oggi raggiunge appena i 100 mila veicoli».
All’incontro anche il vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, oltre al Sindaco di Cassino, Enzo Salera e al primo cittadino di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi, per evidenziare la situazione relativa a Stellantis, che, negli ultimi mesi, ha destato notevole preoccupazione.
Nel tavolo, che si è svolto in un clima di massima concretezza e collaborazione, le Istituzioni hanno richiamato Stellantis alle proprie responsabilità, facendo presente che gli incentivi dovranno essere condizionati all’aumento della produttività.
Il tavolo ha stigmatizzato nel merito e nel metodo in modo netto e unanime il progetto di vendita di alcune sedi Stellantis, compresa quella di Cassino, che ha generato un grande disappunto e un vero e proprio allarme sociale tra i lavoratori sui territori. Inoltre, sono stati annunciati cinque sottotavoli per lo sviluppo sull’automotive che partire a breve:
• Mercato per la produzione, con obiettivo 1 milione di veicoli
• Competitività ed efficientamento degli stabilimenti italiani
• Investimento su ricerca e sviluppo
• Componentistica con il suo indotto
• Riqualificazione delle competenze alla luce della transizione verde.
Alessandra Trotta
(Giornalista e scrittrice)
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