Dopo il debutto della stagione di prosa curricolare il Fellini continua con la programmazione dei “fuori abbonamento” raccolti nella sezione “Slash”, lo spazio multidisciplinare e poli linguistico che racchiude al suo interno le attività di produzione, formazione e le molteplici collaborazioni che il teatro diretto da Clemente Pernarella ha strutturato nel corso degli anni. Il 2 dicembre alle ore 21.00 andrà in scena “Canto Pop” appuntamento realizzato in collaborazione con ATCL (circuito multidisciplinare del Lazio) ed il MiC.
Uno spettacolo travolgente che apre all’universo pop I linguaggi della danza contemporanea attraverso la risata.
Così l’autore, Fabio Ciccalè racconta l’operazione: Quando mi è stato chiesto di scrivere del rapporto tra danza contemporanea e comicità, devo confessare che sono rimasto un po’ perplesso: non ho grandi doti di scrittura e tanto meno non sono un critico, al massimo un criticone, ma ho deciso di cimentarmi in questa sfida, un po’ come si fa sui social o meglio ancora come si faceva una volta con le Catene di Sant’Antonio.
In generale, anche se negli ultimi anni le proposte coreografiche stanno cambiando, la danza contemporanea, quando non è acrobatica, predilige atmosfere concettual- drammatico-liriche e frequenta poco le strade della leggerezza.
E la comicità allora? Alcuni hanno cominciato a praticarla, pochi altri la praticano da sempre; tra questi ultimi ci sono io che approfitto di questo spazio concessomi per divulgare il mio verbo! Il che di per sé è decisamente comico, Nelle mie coreografie amo muovermi in assoluta libertà di espressione svincolato da canoni, correnti, generi, e seguire il mio istinto creativo come se non ci fosse un domani. Parto da immagini, da situazioni, da oggetti, percepisco una correlazione e inizio a creare. Non posso esimermi dal citare geni come Charlie Chaplin e Buster Keaton, il primo per la sua comicità esilarante e malinconica, il secondo per le sue rocambolesche performance e il suo essere un comico dal viso serio. Ma grande alimento per la mia giovane fantasia furono anche i personaggi dei cartoni animati come la Pantera Rosa, Willy il Coyote e Beep Beep, Gatto Silvestro, Bugs Bunny e tanti altri.
Lo spettacolo ha debuttato nel 2020, ha attraversato l’Italia andando in scena sia nei teatri che in spazi non convenzionali, nasce da una erie di interrogativi:
Quale canzone ha segnato la tua infanzia?
Quale canzone ha segnato la tua adolescenza?
Quale canzone associ al tuo primo amore?
Quale canzone consideri un capolavoro assoluto?
Quale canzone non vorresti mai riascoltare?
Quale canzone canti spesso sotto la doccia ?
Canto Pop parte da queste semplici domande per assurgere ad una composizione uditiva e visiva che, attingendo dai vari generi di espressione corporea, si configura con una forma tra teatrodanza e avanspettacolo.
La pièce è costruita su un tappeto sonoro di musiche e parole che hanno segnato la storia della canzone (italiana e non) sul quale il solista propone un carosello di danze (ironiche, grottesche, sensuali, romantiche, didascaliche) accomunate dalla voglia di provocare l’epifania e lo stupore di visioni imprevedibili e surreali. Un one man show fatto di molteplici e variegati sketch per la gioa degli occhi e del cuore, perché comunque la musica, le parole e le immagini fanno parte della nostra vita e ci suggeriscono stati d’animo ed emozioni.
Come quando ci si ritrova a parlare con frasi che emergono dalla nostra mente e che appartengono a testi di canzoni che si sono stratificate nel nostro inconscio.
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