Primo appuntamento della stagione di prosa 2023/2024 del Teatro Fellini di Pontinia. 27 NOVEMBRE ORE 21.00
Parte lunedì 27 novembre alle ore 21.00 la stagione 23/24 del Teatro Fellini di Pontinia diretto da Clemente Pernarella che nasce con la collaborazione di ATCL, circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC- Ministero della Cultura e Regione Lazio, e del Comune di Pontinia.
In scena lo spettacolo RUMBA – L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato di e con ASCANIO CELESTINI.
Una partenza importante con il nuovo lavoro dell’autore, attore e regista romano che ha appena debuttato all’Auditorium di Roma all’interno della rassegna Roma Europa Festival. Spettacolo molto atteso che farà tappa a Genova e sarà a Milano nella sala Strehler del Piccolo Teatro per Natale. Clemente Pernarella: “Siamo riusiciti a strappare una data ad una tournè che era già chiusa e per farlo abbiamo deciso per un lunedì, ma era l’unica possibile, me ne scuso con gli spettatori, non siamo soliti chiedere tali sforzi al pubblico, ma è la prima volta che portiamo Celestini al Fellini, è la prima della stagione e me ne assumo volentieri il rischio.
E’ uno spettacolo unico, di un grande artista e ne vale certamente la pena.”
RUMBA
L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato di e con Ascanio Celestini musiche di Gianluca Casadei voce Agata Celestini immagini dipinte Franco Biagioni suono Andrea Pesce luci Filip Marocchi organizzazione Sara Severoni produzione Fabbrica, Fondazione Musica Per Roma, Teatro Carcano commissionato dal Comitato Nazionale Greccio 2023
in occasione dell’ottavo centenario del presepe di Francesco a Greccio, 1223 – 2023. distribuzione Mismaonda contributi allo Spettacolo dal Vivo per l’annualità 2023 della Regione Lazio sostegno del Ministero della Cultura, tramite la Direzione Generale Spettacolo, per Progetto Speciale Teatro
Uno spettacolo incentrato sulla figura del santo di Assisi: dai natali francesi alla passione per la letteratura cavalleresca, dalla guerra alla galera, da muratore a santo che ricostruisce la Chiesa di Dio in Terra. L’intento del racconto, però, non è affatto agiografico, ma si presenta piuttosto come l’inizio di una riflessione, che parla al nostro presente: «Ma perché Francesco ci affascina ancora dopo otto secoli? E
dove lo troveremmo oggi? Tra i barboni che chiedono l’elemosina nel parcheggio di un supermercato? Tra i facchini africani che spostano pacchi in qualche grande magazzino della logistica?» Ponendosi queste domande, nei panni del personaggio-narratore, Ascanio Celestini racconta il Francesco di oggi, che trova i propri personaggi in strada, tra le case popolari, tra coloro che, oggi come ieri, nessuno vede.
“Quante sono le stelle nel cielo? Così tante che non si possono contare.
Quante sono le stelle nel cielo? Comincia a contarle. Una, due, tre. Arrivi a cento, centocinquanta. Poi perdi il conto. Non si possono contare perché sono tante e stanno tutte sparpagliate”.
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