Mimmo Lucano: la riforma che occorre!
Vi risparmio la via crucis del sindaco di Riace e mi domando la politica dov’è , con il suo dovere di rispettare il dettato costituzionale della presunzione di innocenza fino a sentenza passata in giudicato? Il rapporto delicatissimo con la magistratura non può mettere in dubbio la sua autonomia e non mettere in conto l’errore giudiziario. Piuttosto la domanda ineludibile è: ci sono misure istituzionali da garantire le reciproche autonomie evitando le gogne mediatiche che anticipano e possono condizionare le sentenze? Ebbene sì, in varia misura le istituzioni debbono avere gli spazi necessari per tutelare le comunità da condotte di dubbia legalità (sospensione da gli incarichi istituzionali ) e dall’altra garantire da danni irreversibili soggetti che risultano spesso innocenti. Il caso di Mimmo Lucano è ancora più grave perché può essere preso a pretesto per mettere sotto attacco e stroncare un modello di accoglienza sociale esemplare che ha fatto scuola. Ebbene con un assetto istituzionale degno di questo nome si può introdurre in tutti livelli dello stato delle autonomie il ticket dedotto dal modello americano, eleggere il vertice e il suo vice, in modo da evitare quella autentica barriera istituzionale che comporta lo scioglimento delle assemblee elettive senza nessuna loro responsabilità e per le singole personalità assolte in maniera definitiva, se l’assemblea è d’accordo, la restituzione al loro incarico di consigliere! Niente più fuga dei più capaci! Una rivoluzione garantista che non costa niente di schietta ispirazione riformista.
Rodolfo Carelli
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