M5S in piazza per raccogliere le firme sul salario minimo

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Ciolfi (M5S): “Da domenica 17 settembre il M5S Latina torna nelle piazze per dare voce ai cittadini,  con la raccolta firme a sostegno della proposta di legge sul salario minimo”. 

“L’approvazione della legge sul salario minimo è un passaggio necessario per dare dignità ai  lavoratori e per far crescere la produttività del paese: non è più giustificabile il rinvio da parte del  Governo”.  

Il M5S porta avanti da oramai molto tempo la sua battaglia sul salario minimo. E’ stata depositata  una proposta di legge unitaria con le altre forze di opposizione al Governo (Alleanza Verdi e  Sinistra – Azione – Movimento 5 Stelle – Partito Democratico – Più Europa), a prima firma del  Presidente Conte, che prevede che nessun lavoratore possa ricevere una retribuzione oraria  inferiore a 9 euro all’ora, senza considerare tredicesima, quattordicesima, tfr, ecc, che devono  essere considerati a parte.La legge sul salario minimo va a garantire un diritto sancito nell’articolo  36 della nostra Costituzione, secondo il quale chi lavora ha diritto a una retribuzione proporzionata  alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia  un’esistenza libera e dignitosa. Questo diritto viene costantemente violato: in Italia, infatti, sono più  di tre milioni le persone che pur lavorando sono povere. Da domenica 17 settembre anche a  Latina, come in molti altri comuni Italiani, saranno presenti i gazebo del M5S per la raccolta firme  cartacee, che andranno ad unirsi alla raccolta della petizione on line, a sostegno di questa  proposta di legge visionabile sul sito www.salariominimosubito.it. Tutti i paesi civili, governati dalla  destra e dalla sinistra, hanno il salario minimo, mentre l’Italia, pur essendo l’ottavo paese al mondo  per Pil, ancora rinvia l’approvazione di questa legge. La maggioranza di Governo chiede di  studiare meglio la questione e si appella al fatto che già esiste la contrattazione, ma sappiamo  come attualmente questo strumento non riesca a recuperare i salari bassi. Questa proposta di  legge invece, va proprio a rafforzare la contrattazione collettiva, facendo valere, per tutti i lavoratori  di un settore, la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle associazioni  sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative: in questo modo si combattono  i contratti “pirata”, le false imprese, le false cooperative e le esternalizzazioni che portano a  sottopagare i lavoratori. Inoltre, la proposta estende i suoi effetti anche ai  lavoratori parasubordinati e a tanti autonomi e questo rappresenta un importante punto di  innovazione. Con questa legge si interviene anche sulle future pensioni: garantendo il salario  minimo oggi a 9 euro al mese risolviamo il problema di pensioni troppo basse che ci ritroveremmo  ad affrontare in futuro.Tutti gli economisti sono concordi sulla necessità del salario minimo, il  dubbio può essere solo sulla soglia e quella del 9% consente di essere nel giusto range per non  incorrere nella inefficacia di una soglia troppo bassa, né nel rischio di spostare il mercato, con una  soglia troppo alta, e coincide con le indicazioni europee. I salari bassi portano ad una bassa  produttività del paese perché connessi alla precarietà ed a scarsi investimenti: anche la produttività  del paese crescerà con salari adeguati. Il Governo deve assumersi la responsabilità di una scelta e  dire SI o NO al salario minimo davanti agli Italiani. I nostri gazebo per la raccolta firme saranno  presenti a partire da domenica 17 settembre, tutte le domeniche dalle 10 alle 19.00 in Corso della  Repubblica angolo via Eugenio di Savoia e tutti i martedì mattina presso il mercato settimanale.  Unisciti a noi per difendere i diritti sul lavoro sanciti dalla nostra costituzione e per rendere il nostro  Paese un luogo più civile e giusto, dove poter vivere dignitosamente. 

Ciolfi Maria Grazia


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