LIVORNO – Livorno ha un nuovo piano operativo adottato al termine di una lunga seduta consiliare, insieme alla variante generale al piano strutturale. Entrambe i piani delineano la città e i suoi spazi, il verde pubblico, aree edificabili e aree da rigenerare.
Il piano operativo è stato illustrato questa mattina in Sala Cerimonie a Palazzo Comunale, dal sindaco Luca Salvetti, dall’assessora all’Urbanistica Silvia Viviani, dal segretario generale Angelo Petrucciani, dalla dirigente degli Uffici di Urbanistica, Programmi Complessi e Porto Camilla Cerrina Feroni.
“Abbiamo creato un patrimonio di conoscenze, regole, progetti in una visione unitaria e articolata per una città più connessa, più verde, più vicina ai cittadini” ha affermato l’assessora Viviani ed ha proseguito spiegando che: “I nuovi piani saranno accessibili a tutti con un semplice clic. Ambiente, lavoro, casa, spazio pubblico, aree da rigenerare, aree da de-pavimentare, valorizzazione e incremento del patrimonio comunale, turismo sostenibile, grandi ambiti strategici pubblici dal Rivellino agli Hangar Creativi, un Parco dedicato agli anziani e ai bambini, oltre sessantamila metri quadri di residenza pubblica e oltre trecentomila metri quadri di verde pubblico urbano: questi sono solo alcuni dei contenuti del piano strutturale, del piano operativo, del piano del verde di cui si è dotata Livorno dalla scorsa settimana”.
Il piano è frutto del lavoro dell’assessora Silvia Viviani con il supporto del dirigente dei Lavori Pubblici e Assetto del Territorio Leonardo Gonnelli, della dirigente degli Settore di Urbanistica, Programmi Complessi e Porto Camilla Cerrina Feroni e dell’Ufficio di Piano.
Il piano operativo
Il piano operativo si divide in due parti, da un lato disciplina la città esistente, dall’altro lavora sulla trasformazione di aree che devono essere riqualificate, sulla rigenerazione urbana e nuove edificazioni (con validità di cinque anni).
La città pubblica è al centro dei nuovi piani, guidati da una visione politica che privilegia la casa e il lavoro, che riporta nella disponibilità pubblica aree per servizi utili alla collettività tramite l’esproprio, tramite la cessione di aree, tramite innovazioni come la carta strategica della sostenibilità degli spazi pubblici, un piano casa locale, il piano del verde, i masterplan per gli ambiti strategici pubblici (Rivellino Forte San Pietro ex macelli, ex ATL Hangar Creativi, via Spagna – ambito Leccia Scopaia, Ippodromo, Ceschina, Parco delle generazioni a Montenero Basso).
Si è creato un Ufficio di Piano interno all’Amministrazione, si sono creati gruppi di lavoro intersettoriali anche integrati da professionalità esterne esperte, si sono prodotti non solo gli strumenti urbanistici ma anche strumenti innovativi e durevoli.
Si sono prodotti quadri conoscitivi aggiornati e completi: le aree industriali, le aree naturalistiche, le reti ecologiche e l’uso del suolo di dettaglio, il territorio rurale, il territorio costiero, i paesaggi rurali storici, il patrimonio storico architettonico, i profili economici e demografici, le dinamiche abitative e familiari, quelle del commercio e quelle del turismo, le indagini idrauliche, sismiche, idrogeologiche e geologiche.
Nell’Ufficio di Piano hanno lavorato senza sosta, alcuni incarichi sono stati affidati a professionisti esterni per le analisi e gli approfondimenti di settore, per la partecipazione, per la valutazione ambientale strategica, per lo studio di incidenza, per la carta strategica della sostenibilità degli spazi pubblici.
Si è costruito il sistema dell’accessibilità ai dati, così che il Piano Strutturale e il Piano Operativo si potranno consultare con un clic.
I numeri
Spazi e attrezzature pubbliche (gli standard) passano da 33,52 mq per abitante a 34,70 mq per abitante.
Sono previsti quasi 70 mila mq per alloggi Erp/Ers su suolo pubblico.
Le aree verdi urbane aumentano, tramite interventi di riqualificazione di nuova realizzazione per un totale di quasi 70 ettari in città.
La casa
Per l’abitare sociale in Italia si stanno impegnando Bologna, Livorno, Firenze, città che rilanciano investimenti pubblici e privati in strategie locali e propongono un’alleanza municipalista per una politica nazionale sulla casa.
Dalla volontà di dare risposta alla domanda abitativa e da un apposito studio svolto da Nomisma Srl nasce Abitare Livorno-un piano casa integrato per la qualità della città, ove si integrano le tre diverse sfere della casa per tutti: l’edilizia residenziale pubblica, l’edilizia residenziale sociale, gli alloggi per l’emergenza abitativa.
Nel Piano Operativo si individuano le aree in via Piemonte (Coteto) e in via dei Pelaghi per realizzare in ognuna di queste due aree fino a tre moduli residenziali per l’emergenza abitativa (max 35 alloggi più uno spazio per servizi comuni).
Il verde urbano
Le aree urbane verdi sono oltre 2.600.000 mq (260 ha) di cui la metà circa è verde attrezzato.
Il verde storico è circa 350.000 mq, il verde attrezzato è quasi 1.300.000 mq, circa 500.000 mq. è verde non attrezzato, quasi 250.000 mq. è verde scolastico, circa 250.000 mq. è verde stradale e su parcheggi.
Ci sono oltre 50.000 metri lineari di siepi e oltre 22.000 alberi.
Nel Piano del Verde sono stati censiti 21.582 alberi dei quali gli esemplari su prato – quelli ospitati in parchi, giardini o aree verdi più o meno strutturate – sono 16.492.
Dal 2019 a oggi le aree urbane verdi sono aumentate di oltre 15 ettari (150.000 mq.).
Nel territorio urbano sono state individuate 68 aree esistenti (per 596.090 mq. ossia 59 ettari) per ulteriori e nuove piantagioni. Di queste aree 47 (382.450 mq. ossia 38 ettari) sono da incrementare rendendole adatte alla piantagione e 21 da riqualificare.
Di progetto oltre 300.000 mq (30 ettari) derivano dalle previsioni del Piano Operativo.
“Con il piano operativo questa Amministrazione ha programmato e costruito il futuro della città” ha specificato il sindaco Salvetti. “Abbiamo deciso di fare questa conferenza stampa proprio perché era giusto che un documento strategico e fondamentale come il piano operativo, tra l’altro l’atto più importante di questo mandato amministrativo, potesse essere spiegato ai cittadini in maniera puntuale. Anche perché nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una sorta di controinformazione poco corretta, dato che il piano operativo è l’atto più concreto che una amministrazione possa produrre perché ci sono cartine, numeri, metri quadri, che non possono essere oggetto di interpretazione. Il Piano mette insieme le esigenze primarie per lo sviluppo della città sostenibile, conferma le linee del programma elettorale e dell’Amministrazione stessa, e dà una prospettiva al mondo economico cittadino”.
L’assessora Viviani ha spiegato il lavoro degli uffici e le strategie del piano operativo: “Questa Amministrazione in quattro anni, tra l’altro gravati da una pandemia mondiale, è riuscita a creare un ufficio di Piano, e ad adottare nello stesso giorno un piano strutturale nuovo, il piano operativo, il piano del verde e l’intesa con l’Autorità Portuale, che è un’altra componente dello sviluppo, permessa grazie ad una operazione sinergica di pianificazione. Praticamente Livorno si dota di pianificazione dopo un quarto di secolo, perché noi abbiamo sostituito anche il piano strutturale del 2019 che non aveva portato alcuna innovazione. Il fatto di tenere insieme il piano strutturale e il piano operativo ha un ulteriore vantaggio: non solo che la città dopo 25 anni ha degli strumenti nuovi e aggiornati, immediatamente disponibili e accessibili alla popolazione e alle imprese con un clic, perché sono tutti digitalizzati, ma soprattutto li ha insieme. Le strategie di lunga durata del piano strutturale e la conoscenza che è al suo interno, che riguarda tutto il territorio, è in questo modo accompagnata dal piano operativo, che contiene interventi pubblici e privati da mettere immediatamente in moto. Questa operazione la ammette la legge, ma pochi Comuni riescono a farlo perché è uno sforzo enorme. Questa Amministrazione lo ha fatto. E grazie all’ufficio di Piano, abbiamo costruito un patrimonio pubblico di competenze. Lo stesso ufficio già da questa settimana incontrerà i professionisti, i geologi, gli ingegneri, gli architetti e i colleghi degli altri settori. E’ stato anche chiuso un contratto stipulato venti anni fa senza alcun contenzioso e potendo quindi ottenere oltre 400 mila euro disponibili per un investimento tecnico e tecnologico che ci ha permesso di fare tutto questo e persino risparmiare così da ottenere risorse per ulteriori progetti urbanistici.
I due piani lavorano moltissimo sul patrimonio pubblico. Rispetto all’industria, all’abitare, al verde, alle scuole, al welfare locale, allo sport, ci sono qualità e quantità. Il verde urbano è stato incrementato fino a oltre 69 ettari tra nuovo e riqualificato. Nel piano ci sono quasi 70 mila metri quadri di edilizia residenziale su base pubblica.
Mercoledì 26 luglio sarà pubblicato l’avviso sul bollettino della Regione Toscana e da quel momento chiunque potrà presentare osservazioni”.
Camilla Cerrina Feroni, dirigente degli Uffici di Urbanistica, Programmi Complessi e Porto ha spiegato in dettaglio il Piano Operativo: “Colgo l’occasione per ringraziare l’Amministrazione per la grande fiducia e investimento pubblico che ha fatto nel percorrere la scelta della costituzione di un Ufficio di Piano interno all’Ente. Il lavoro dell’ufficio consentirà nel tempo di gestire più efficientemente e soprattutto consapevolmente il Piano, ovviamente integrato con quei saperi esperti di cui ci siamo dotati avendo anche affidato varie consulenze specialistiche per approfondimenti e focus conoscitivi: Nomisma per le politiche abitative, agli architetto L’Aquila e Nicolino (LSB Associati) che hanno curato la carta strategica dello spazio pubblico che è una delle componenti innovative del Piano. Voglio ricordare anche l’architetto Maria Guerrini (Ufficio di Piano) che è stata fondamentale in questo lavoro.
Oggettivamente questo Piano ha provato, e i numeri lo dimostrano, a orientare le azioni di trasformazione nel senso della integrazione prima di tutto con le politiche di settore e con il tema del consolidamento delle infrastrutture verdi, con il tema della resilienza urbana, della depavimentazione, del miglioramento della qualità dello spazio pubblico attraverso la componente del verde. La rigenerazione in chiave ecologica è un tema, un approccio che si ritrova in tutti gli elaborati costitutivi del piano, in primis nelle norme tecniche di attuazione e negli elaborati che lo sostanziano. Ed ora vediamo i numeri: si incrementa lo standard pro capite di un metro quadro ad abitante, quindi, si passa dai 33,52 attuali a 34,70 mq/abitante. Come lo si fa? Con una componente fondamentale dedicata al verde perché tra aree di nuova previsione o di riqualificazione destinate al verde nello loro varie articolazioni – verde naturale, di connettività ecologica, verde attrezzato, piazze verdi, parcheggi verdi che sono delle componenti che più volte troviamo nel piano, si arriva a circa 68 ettari. Il tema del sostegno alle politiche abitative e dell’abitare sociale è sostanziato da questo numero, 68.570 mq di superficie edificabile destinate all’ERS/ERP, di cui 35 mila ci vengono dalle aree di trasformazione, che sono quelle aree che sostanziano le azioni di rigenerazione e di riqualificazione del Nuovo Piano Operativo, 26.720 vengono invece dalle aree di completamento, cioè dai Piani previgenti però in qualche misura riletti e 6.850 mq dalle premialità che abbiamo introdotto, un dispositivo normativo specifico che attendiamo di mettere in campo, per acquisire dotazioni di ERS, attraverso le aree di trasformazione di iniziativa privata che superano una soglia di 2 mila mq di superficie edificabile. Un meccanismo di premialità che consente di incrementare le aree destinate all’abitare sociale. Le aree di nuova previsione e le aree oggetto di riqualificazione ammontano a 1.254,068 metri quadrati. 5 sono le aree di trasformazione strategica su cui innescare le principali azioni di rigenerazione, dal Rivellino/Forte San Pietro, all’area ex Atl, l’Ippodromo, area di via Spagna e il Parco delle Generazioni a Montenero Sud, e poi altre 19 aree di trasformazione più ordinarie pubbliche e private. Il dimensionamento del Piano complessivo è stato spacchettato per categorie funzionali così come ci chiede la legge Regionale, sia per il dimensionamento del Piano Strutturale e ovviamente a cascate per quello del Piano Operativo articolato per le categorie funzionali (residenziale, industriale-artigianale, commerciale al dettaglio, turistico ricettiva, direzionale e di servizio, commerciale all’ingrosso che incorpora la logistica). Il dimensionamento del piano complessivamente mette in opera circa il 33% del dimensionamento del Piano Strutturale all’interno del territorio urbanizzato e il 49% al di fuori del territorio urbanizzato, soprattutto qui gioca un ruolo importante il dimensionamento produttivo con la messa in campo di nuove aree destinate a Vallin Buio, sede del nuovo comparto produttivo”.
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