Siamo curiosi per natura. E questo è un vero e proprio strumento di sopravvivenza, perché se non si è curiosi, non si può capire il mondo che ci circonda. (Andrea Gre)
La fondazione di Roma convenzionalmente viene datata il 21 aprile del 753 avanti Cristo. Gli eventi maggiormente ricordati riguardano il leggendario scavo del solco, la storia della lupa che allatta i due fratelli Romolo e Remo.
Nel 146 a.C. Roma sconfigge definitivamente Cartagine che viene rasa al suolo dalle truppe di Publio Cornelio Scipione Emiliano.
Le celebri figure di Caio Mario, di origine plebea, e Lucio Silla, di famiglia nobile, furono ambedue validissimi capi militari. I due finirono per scontrarsi dando origine a una guerra civile. Alla fine fu Silla ad avere la meglio e la sua vendetta fu terribile; a lui si devono le famose liste di proscrizione.
Giulio Cesare è stato, per il suo talento e per le sue doti politiche e militari il personaggio più famoso della romanità. Le sue celebri gesta ebbero fino nel 44 a.C. con le fatidiche idi di marzo, quando morì sotto i colpi dei congiurati. La triste fine di Cesare chiudeva una epoca (il periodo delle Repubblica romana) e ne apriva un’altra (il periodo imperiale) con Augusto, primo imperatore romano che morì a Nola nel 14 d.C..
I romani vanificarono con Pompeo (106-48 a.C.) i tentativi di creare di nuovo uno stato territoriale giudaico (tentativo vagheggiato negli ambienti sediziosi degli zeloti che sognavano la rivolta violenta contro Roma per la profonda miseria sociale del popolo giudaico). Pompeo entrò nel 63 a.C. nella città di Gerusalemme, conquistò il recinto del tempio e fece un terribile bagno di sangue. Nel 70 Gerusalemme fu distrutta dai Romani assieme al tempio. Da allora Israele fu diviso in parti e stette sotto il dominio di Roma.
Urbano VIII, della nobile e famosa famiglia dei Barberini, è considerato l’ultimo papa rinascimentale per impianto ideologico e inventore del barocco. Il regno dei Barberini, casata filofrancese, coincise con la Guerra del Trent’anni. Il pontefice, con una politica di apparente neutralità, scontentò tutti, cercò di attestarsi come mediatore, per la pace, ma l’azione diplomatica, pur riuscendo ad evitare che i confini dello Stato pontificio venissero, lesi, fu marginale. Quando nel 1644 morì i romani corsero in Campidoglio per distruggere la sua statua che fu salvata da Lorenzo Bernini.
La battaglia di Maratona narrata dallo storico greco Erodoto fu vinta dai greci perché ebbero la capacità di uscire e andare incontro ai Persiani in campo aperto. Il loro vero nemico non era Dario ma la tentazione della stasi.
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.