Emozionante amarcord al XXV Raduno Nazionale Carabinieri, svoltosi la settimana scorsa ad Ostia Lido.

Era da mezzo secolo circa che il maresciallo Enzo Cestra, presidente della sezione Sabaudia-147 dell’Associazione Nazionale Carabinieri, non rivedeva i suoi vecchi colleghi di Gemona, in Friuli.

Da 47 anni, per la precisione. Dalla notte tra il 6 e 7 maggio del 1976, quando lui, carabiniere di primo pelo, appena ventenne, in servizio presso la stazione di una località vicina, arrivò insieme ad alcuni suoi commilitoni, per soccorrere la popolazione colpita dal tremendo sisma con epicentro proprio Gemona.

E fu lì tra le macerie di un paese distrutto che ebbe modo di conoscere e di apprezzare i colleghi di Gemona, con i quali condivise lunghe settimane di lavoro gomito a gomito per lenire le ferite apertesi nel tessuto della cittadina e nell’animo dei suoi abitanti.

A distanza di tanti lustri, Enzo Cestra e i suoi compagni di allora si sono ritrovati a Ostia, riabbracciati e, non senza un pizzico di nostalgia, hanno ricordato quei momenti difficili fatti, in pieno spirito di cameratismo, di fatica dura e di notti in bianco, ampiamente ripagati però dalla gratitudine delle persone aiutate.

Un periodo che tuttavia contribuì ad accendere il fuoco di un’amicizia che avrebbe abbattuto le barriere del tempo.

Poi la sfilata in parata fianco a fianco sul lungomare di Ostia, che ha chiuso l’edizione n. 25 del Raduno Nazionale Carabinieri.


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