Spendere soldi, tanti soldi, valanghe di soldi per favorire cultura, formazione ed istruzione. Ho volutamente esagerato per far comprendere un tema a me caro a chi governerà Latina tra qualche giorno. Nel vocabolario di chi si presenta davanti agli elettori poche parole in merito, purtroppo. L’istruzione è essenziale per la crescita economica di un territorio, ma occorrono decisi cambiamenti nel capoluogo pontino in fibrillazione elettorale dove si pensa poco ai giovani e al loro avvenire. Per parlare di sviluppo serve un accesso migliore al sistema scolastico, favorendo un approccio valido per tutti, evitando la dispersione, un abbandono preoccupante anche durante la scuola media. Le aziende di casa nostra richiedono personale sempre più qualificato ma stentano a trovarlo, mancando scuole di formazione. In pochi conoscono l’ex Ciapi di Latina Scalo – ora Campus dei Mestieri – con tante specializzazioni possibili, andate a visitarlo e vi renderete conto di quanto sia un’eccellenza. Per promuovere un’istruzione di qualità sono necessari ingenti investimenti da parte di istituzioni pubbliche e società private; in cambio, la possibilità di conseguire interessanti performance e nel contempo rendere il territorio con una qualità della vita in continua crescita. Latina potrebbe rappresentare un posto sicuro per gli investimenti di operatori italiani e stranieri, gli euro spesi per l’istruzione sono importanti e doverosi, guai a dimenticarlo. L’istruzione è essenziale per ridurre la povertà e promuovere una crescita economica sostenibile: più libri, più liberi, più competitivi in ogni settore. La disoccupazione e precarietà giovanile vanno combattuti immediatamente senza perdere nemmeno un secondo, un argomento da posizionare al primo posto.
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