LATINA – Tutto pronto per la Festa Del Lavoro targata Ugl, ultimati i lavori in piazza del Popolo a Latina per una tre giorni che prende il via domani 29 Aprile e si chiuderà con il corteo del Primo Maggio e il comizio conclusivo del segretario generale Francesco Paolo Capone.
Nel mezzo tanti appuntamenti con ospiti di rilievo e dibattiti di grande interesse.
Un programma variegato, ma con al centro anche e sopratutto la situazione della città capoluogo che lo ospita.
“La città non ha mai avuto la possibilità di ospitare eventi così importanti, dopo l’adunata degli Alpini, arriveranno in 6000 durante il week end spiega Giuseppe Giaccherini, coordinatore dell’evento. Latina al centro dunque di questo evento? Assolutamente si, Latina rappresenta il lavoro, la fatica, la soddisfazione di creare tramite il sudore. Dalla sua nascita, dopo aver strappato le terre alla palude, Latina ha iniziato ad espandersi con le sue campagne, campi coltivati che davano il senso al territorio, inesorabilmente volto al settore agricolo, fino ad arrivare dopo circa un trentennio alla grande promessa: trasformare il territorio pontino da agricolo ad industriale per creare occupazione, promessa disattesa, la quale ha creato aspettative e lavoro fin tanto che ci sono state le sovvenzioni statali, vedi cassa del mezzogiorno,poi arriva il nuovo secolo e di quella promessa non rimane più nulla, rimangono solo problemi, cassa integrazione,mobilità e cessazione di attività, siti di importanza strategica per il polo industriale della nostra provincia, come Pozzi Ginori, Massey Fergusson, Miralanza, Goodyear, sono solo alcuni dei siti dismessi che hanno lasciato solo devastazione ed abbandono. Decine di migliaia i posti di lavoro persi, la crisi profonda ha scosso le basi delle certezze che restano solo un ricordo, il futuro svanisce di colpo.
La politica ha fallito, nulla ha potuto, non è stata neppure in grado di obbligare le multinazionali a bonificare i siti dismessi, lavoro che comunque deve essere fatto. BONIFICA 2.0, questo serve per tornare alle origini della promessa, riportare i terreni per lo più inquinati allo stato originario e lasciare quelle terre a chi ancora oggi vuole ripartire proprio dalla agricoltura. Un sogno o una provocazione che può essere stimolo per alcuni, per i più che possano davvero dare ancora speranza ad una provincia ormai al disastro più totale. Con la manifestazione della UGL Accenderemo di nuovo i riflettori sulle tristi tematiche che riguardano la nostra amata provincia”.
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