Curiosità artistiche (57)
L’arte, le arti sono da sempre strumento privilegiato per ritrovare gusti, sapori, saperi, visioni, suono e silenzi, per giungere così a intravedere qualcosa dell’invisibile, e a intuire qualcosa dell’ineffabile.(Enzo Bianchi)
Fra l’VIII e il IX secolo, per più di cento anni, la Chiesa bizantina, fu scossa da un grave conflitto originato proprio dalla dottrina e dall’azione di coloro che erano violentemente alla venerazione delle immagini sacre. Si tratta di quella che è passata alla storia con l’appellativo di lotta iconoclasta, caratterizzata dalla distruzione delle opere d’arte che rappresentano un soggetto religioso. Scoppiata nel 726/727 la lotta si concluse nell’843 con l’abolizione della iconoclastia da parte di papa Gregorio IV, che recepì il dettato del II Concilio di Nicea del 787.
Nel cattolicesimo occidentale, secondo Adalberto Piovano, l’immagine sacra svolge non solo un ruolo didattico, ma è anche un veicolo di un autentico incontro personale e di mediazione con il divino.
Per san Tommaso d’Aquino «Sono tre i motivi per i quali le immagini sono state introdotte dalla Chiesa. Primo, per l’istruzione degli ignoranti che da esse ricavano insegnamento quasi fossero libri. Secondo, per mantenere desti nella memoria il mistero dell’incarnazione e gli esempi dei santi che stanno continuamente sotto gli occhi. Terzo per suscitare l’affetto della devozione, che viene eccitato dalla vista con più efficacia dell’ascolto».
Pietro di Cristoforo Vannucci detto il Perugino, contemporaneo di Signorelli, Botticelli e Ghirlandaio, ebbe una vita attiva insolitamente lunga; nacque nel 1443 a Città della Pieve e morì di peste nel 1523, ancora con il pennello in mano. Frequentò la bottega del Verrocchio a Firenze ed esordi come maestro autonomo negli anni 70 restando sulla breccia senza interruzioni per 30 anni fino all’alba del Cinquecento. Vasari ne riconobbe le doti, ma ne fece l’emblema del pittore vecchio stampo, sorpassato dall’allievo Raffaello. Per lungo tempo fu considerato, come fu definito dal banchiere senese Agostino Chigi, il “meglio maestro d’Italia.
Michelangelo Buonarroti fu incaricato ufficialmente il 16 agosto del 1501 di scolpire, con il gigantesco pezzo di marmo bianco, di proprietà dell’opera di Firenze, la statua di David. Aveva allora ventisei anni. Erano anni particolari per la Repubblica Fiorentina; la famiglia Medici era stata cacciata (1494) e il gonfaloniere, Pier Soderini stava richiamando in patria gli artisti per dare nuovo impulso e sostegno al governo e favorire la rinascita intellettuale e artistica della città.
Secondo un documento scoperto all’Archivio di Stato di Firenze dal professore Carlo Vecce, filologo e storico del Rinascimento, Leonardo da Vinci, figlio illegittimo del notaio del contado fiorentino Piero da Vinci e da Caterina, una schiava circassa proveniente dal Caucaso, nacque il 15 aprile ad Anchiano, piccolo borgo del comune di Vinci il 15 aprile 1452. La madre allevò Leonardo per i suoi primi dieci anni di vita.
Il grande pittore Claude Monet è stato uno dei fondatori dello stile chiamato Impressionismo. Giverny è la cittadina della Normandia, a un’ora da Parigi, affacciata sulla Senna, dove Monet ha abitato per oltre quarant’anni. Era una grande casa con un suggestivo giardino acquatico, pieno di ninfee che hanno ispirato i quadri dell’artista.
L’artista Max Ernst, Viene considerato uno dei maggiori esponenti del surrealismo, pioniere della tecnica pittorica del grattage e del frottage, ha prodotto, tra il 1943 e il 1944, il quadro L’occhio del silenzio usando la tecnica della cosiddetta “dacalcomania” per ottenere un effetto voluto un verde fosforescente, quello della forma surreale (surrealista) scontornata al centro dell’immagine, e sullo sfondo una parete rocciosa. Il verde, un magma cangiante, dentro cui si palesano occhi. Un quadro che turba e a suo modo disturba, provoca sgomento.
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