LATINA – Cethegus si conferma come uno strumento per rappresentare l’impresa italiana e attrarre gli investitori in terra pontina.
Si è svolto un incontro fra il presidente di Cethegus scpa Leonardo Valle ed una delegazione dell’Ambasciata del Kenya guidata da Anthony Gikandi Muriithi, addetto agli Affari agricoli ed alla presenza dell’avvocato Simone Di Leginio, legale esperto in contrattualistica d’impresa internazionale. Sempre più fitta l’agenda di incontri fra i vertici dei due Paesi, come dimostra la recente visita di Stato in Kenya del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel prossimo mese di giugno si terrà un incontro bilaterale che oltre alla Capitale farà tappa a Latina. Al centro dei colloqui il potenziamento delle relazioni fra i due Paesi soprattutto nei settori dell’Agricoltura, delle Infrastrutture e del Turismo.
“Grazie a Cethegus sarà possibile portare a Latina le istituzioni keniote e non solo per un confronto con gli imprenditori pontini e per far conoscere il territorio – ha affermato Leonardo Valle – si tratta di un’occasione unica per valorizzare le piccole e medie imprese e le eccellenze del nostro territorio. Occorre puntare sull’internazionalizzazione delle nostre pmi. Iniziative in tal senso sono già state avviate. Ricordiamo che Latina ha recentemente ospitato all’interno del bilaterale Europa Australasia, una delegazione di alto profilo della seconda economia dell’Asia per crescita economica, il Vietnam. Bisogna promuovere una visione di sviluppo all’avanguardia e soprattutto dobbiamo alzare il livello del dibattito politico ed economico locale, regionale e nazionale. Per questo è necessario offrire occasioni di sviluppo vere, concrete alle nostre aziende, che devono essere all’altezza delle nuove sfide del nostro tempo”.
L’Italia è fra i pochi Paesi ad aver annullato il debito del Kenya, convertendolo in iniziative di sviluppo: un vero e proprio esempio di strumenti finanziari innovativi che possono essere utilizzati per sostenere la crescita di un paese-partner. Le relazioni tra Italia e Kenya sono in continua espansione, grazie all’aumento del volume dei nostri scambi commerciali e al crescente interesse delle aziende italiane che desiderano investire in Kenya.
Il Kenya, nell’immaginario collettivo, è spesso visto come una meta turistica esotica associata esclusivamente alle immagini delle spiagge bianche sulle coste dell’Oceano Indiano o ai meravigliosi parchi naturali popolati dai cosiddetti “cinque grandi”. In realtà, il Kenya è anche la terza economia più grande dell’Africa Sub-Sahariana e una delle più diversificate del continente, oltre ad essere una porta di accesso cruciale ai mercati dell’Africa orientale. Nel 2007 il Governo di Nairobi ha presentato il piano a lungo termine “Vision 2030” per raggiungere lo status di nazione a medio-reddito entro il 2030. Per garantirne l’attuazione sono stati varati diversi programmi.
L’agricoltura rappresenta ancora la spina dorsale dell’economia keniana, contando per circa un quarto del prodotto interno lordo: il 70 per cento della popolazione, infatti, risiede ancora in zone rurali. Il resto del territorio è considerato arido e semi-arido (ASAL), ma anch’esso presenta grande potenziale di uso agricolo attraverso la coltivazione di piante grasse per l’estrazione di olii, da destinarsi anche alla produzione di bio-fuel.
Molto importante è inoltre il settore della logistica, alla luce degli importanti investimenti infrastrutturali effettuati dal Governo keniano sui porti e i corridoi di trasporto verso i Paesi confinanti senza sbocco sul mare, a partire dall’ampliamento del porto di Mombasa e la ferrovia veloce Standard Gauge Railway (SGR), che collega lo scalo portuale alla capitale Nairobi e prosegue per l’entroterra.
Altri investimenti italiani si registrano prevalentemente nel settore del turismo, con la presenza di numerosi imprenditori in particolare sulla costa, ma non solo. Il Kenya è stato classificato tra i paesi mondiali che hanno recuperato più velocemente posizioni negli introiti provenienti dal turismo dopo il blocco pandemico. il Kenya nella Top 20 internazionale, insieme a destinazioni come Spagna, Maldive, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Hong Kong, Thailandia, Sud-Est asiatico, Arabia Saudita, Balcani, Svizzera, Armenia e Messico.
Da segnalare il fatto che i rappresentanti dell’Ambasciata del Kenya hanno voluto omaggiare Cethegus con prodotti tipici del Paese, fra i quali il Tè ed il caffè. Il Kenya è peraltro il primo esportatore di tè al mondo, raggiungendo circa 441 milioni di Kg all’anno che rappresentano circa il 22% delle esportazioni globali di tè. Così come questo Paese è il quinto produttore di caffè in Africa. Tra gli obiettivi del bilaterale Italia-Kenya c’è certamente la promozione di tecnologie italiane agricole e del trattamento dei chicchi di caffè. Aspetto che potrebbe aprire nuove prospettive commerciali per le aziende italiane.
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