LATINA – «Abbiamo letto negli ultimi giorni di due prese di posizione che mettono all’angolo Lbc e che dovrebbero far riflettere i suoi dirigenti: sia su quella che è stata l’esperienza politica da loro rappresentata negli ultimi anni a Latina, sia sulle persone su cui hanno investito politicamente anche durante le ultime elezioni comunali».
È il giudizio netto di Matilde Celentano dopo l’intervento dell’ex presidente del Consiglio Comunale Massimo Colazingari che accusava il suo ex movimento di essere supponente e autoreferenziale; e soprattutto dopo la notizia dell’ex capogruppo Valeria Campagna, solo poche settimane fa sostenuta come candidata di bandiera del movimento e approdata come se niente fosse in questi giorni alla direzione nazionale del Pd.
«Ho letto con interesse le dichiarazioni di Colazingari – spiega la Celentano -, che è persona obiettiva, d’indubbie capacità intellettivo-analitiche oltreché di capacità amministrative. La disamina del movimento del quale ha fatto parte, offre interessanti spunti di riflessione politica. Continuare a proporsi come fanno gli esponenti di Lbc, con supponenza, autoreferenzialità e soprattutto senza aver scritto almeno un capitolo del famoso libro bianco per la città è un grave errore. Così come è un grave errore voler continuare a sfuggire al confronto democratico, prima in consiglio comunale negli anni passati e oggi evitando il confronto con quelli che dovrebbero essere i loro alleati.
Vorrei ricordare che per governare occorrono anche competenze, studio e capacità amministrative che Lbc non ha mai dimostrato.
A Lbc vorrei ricordare che l’onestà, il concetto di legalità, la moralità sino a prova contraria, sono categorie mentali, spirituali, di formazione e crescita di ciascun individuo, da trasferire o tradurre in atti e comportamenti rivolti alla collettività. Non sono prerogative di pochi eletti per collocarsi, a mio avviso, o ritenersi al di sopra di ogni valutazione o critica indiscutibile o insindacabile. Si rischia come accaduto in questi anni, il corto circuito con la realtà perché si perde di vista il “Bene Comune”.
Infine oltre all’incapacità di amministrare e di dialogare con la città, Lbc paga oggi anche le scelte sbagliate sulle persone. È paradossale infatti che dopo aver sostenuto alle ultime regionali la candidatura della sua ex capogruppo Valeria Campagna, il movimento di Lbc veda quest’ultima entrare nella direzione nazionale del Pd.
Delle due l’una: o ancora una volta Coletta e i suoi hanno sbagliato a scegliere le persone o la crisi di Lbc è così profonda che anche i suoi esponenti di primo piano sono pronti ad abbandonare la nave».


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