A Latina si va al voto, dopo il commissariamento, il 14 e 15 maggio. Come andrà a finire e’ difficile ipotizzarlo in un momento difficile per l’economia, con tanti posti di lavoro persi, attività che chiudono i battenti, una crisi inimmaginabile legata anche alla pandemia e ai cambiamenti climatici in atto. Il capoluogo pontino è a mio avviso un po sto eccellente per viverci, con clima mite e buona qualità della vita, posti tra i più belli d’italia grazie a mare, colline, laghi, città d’arte, borghi, isole. La gente è affabile e accogliente, lo dimostrano 90 anni di storia. Latina è una citta cosmpolita che ha sempre espesso personaggi di primo piano a livello nazionale ed internazionale in industria, agricoltura, artigianato, terziario, professioni, nuove tecnologie, volontariato. Solo il turismo non è mai decollato pienamente, non è stato preso in considerazione come seria prospettiva di sviluppo. Le dichiarazioni di questi giorni di apiranti sindaco, assessore, consigliere comunale sono le stesse – purtroppo – che leggiamo dal 1946 ad oggi sui quotidiani. Basta recarsi in una emeroteca. Le proposte: strade, autostrade, superstrade, pedemontana, aeroporto, terme, fiere, mercati e ed altre cose. Nulla di nuovo. Perche andare a votare a maggio? La domanda è lecita vista la bassa affluenza alle regionali. Tocca ai partiti, ai movimenti e alle associazioni convincere gli elettori ad andare nei seggi. Chi scrive ha un forte senso di appartenenza alla città, un legame solido verso un posto con un’anima nobile, vivendo a stretto contatto con donne e uomini nel mondo dello sport del basket, a tempo pieno da mane a sera. Latina è arrivata per prima in Italia in tanti settori, stupendo chiunque per innovazione e cultura. La tornata elettorale rappresenta un momento di fondamentale importanza, in cerca di un rilancio e nuovo salto di qualità. Molti si sentono smarriti davanti a notevoli insuccessi ed eterne divisioni, una conflittualità esagerata tra i partiti. Perché si sono persi votanti? E’ mancata da parte della politica la presenza costante sui territori, a stretto contatto con tutti. Mi farebbe piacere vedere sempre più uomini e donne ispirati da alti valori impegnati nella difesa dei più deboli, persone che mettono le competenze al centro della loro esistenza. Persone inserite nella società, capaci di coglierne i bisogni e trasformarli in progetti innovativi. Insieme si può fare la differenza in una società confusa e smarrita da crisi e guerre, facendo tesoro dell’esperienza e della storia che può fornire insegnamenti interessanti. Ora è stato tutto cancellato in un mondo dove prevale il precariato. Bello è rimboccarsi le maniche e partecipare attivamente a iniziative migliorative per la comunità , vivendo un’esperienza indimenticanile con impatto duraturo. È fondamentale riconoscere quello che ognuno di noi ha da offrire, per consentire di operare fattivamente a tutti coloro che desiderano dedicarsi a servire gli altri. Il cambiamento passa inevitabilmente attraverso alcune fasi: dobbiamo uscire dalla nostra zona di comfort, pensare fuori dagli schemi, invitare e incorporare nuove idee. Indispensabile una visione comune di stampo europeo e una giusta formazione dei giovani pontini . La maggior parte dei beni dai quali dipende la felicità sono beni pubblici e beni comuni: il lavoro, la sicurezza e la fiducia nelle istituzioni.
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