Morto il bimbo caduto nel pozzo mentre giocava con la sorellina

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ROMA – E’ morto il bimbo di 23 mesi caduto sabato sera in un pozzo a Velletri, vicino a Roma. Secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie, è deceduto all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma alle 18:35 per arresto cardiocircolatorio.
Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia di Velletri per accertare l’esatta dinamica dell’incidente e stabilire eventuali responsabilità. Imilitari hanno effettuato un sopralluogo con i vigili del fuoco e svuotato l’acqua all’interno del pozzo. A quanto accertato, il livello dell’acqua ieri sera era di circa 3 mesi. Ancora da chiarire, invece, quanti minuti il piccolo sia rimasto all’interno. Da una prima ricostruzione sembra che il bimbo, nato in Italia ma di origini romene, stava giocando in giardino con la sorellina di 3 anni quando, approfittando di un momento di distrazione della mamma e del nonno, ha raggiunto il pozzo-cisterna protetto da una recinzione che, pero’, da un lato sarebbe alta solo una decina di centimetri perché costruito su una collinetta. A dare l’allarme la sorellina quando l’ha visto cadere.

Il nonno si è così calato all’interno con un tubo per l’irrigazione e l’ha tirato fuori dall’acqua fino all’arrivo dei pompieri che hanno riportato entrambi in superficie. Rianimato dagli operatori del 118, il piccolo e’ stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni. E la vicenda riporta alla mente il tragico incidente di Vermicino avvenuto 35 anni fa. Era il giugno del 1981 quando un bimbo di sei anni, Alfredino Rampi, finì in un pozzo artesiano profondo 80 metri lungo via di Vermicino, una strada che collega Roma con Frascati. Si tentò per ore di raggiungere Alfredino, bloccato a 36 metri di profondità, e riportarlo in superficie ma purtroppo non si riuscì a salvarlo.


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