LATINA – Per celebrare il 30° anniversario della prima connessione italiana alla rete, il 30 aprile 1986, la Polizia di Stato, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, hanno coinvolto circa 60mila studenti, su tutto il territorio nazionale, per illustrare le opportunità della rete internet evitandone i rischi. Gli operatori della specialità, attraverso la campagna educativa itinerante denominata “Una vita da social”, hanno incontrato i ragazzi spiegando loro come si può navigare in piena sicurezza e gestire, con consapevolezza, i dati condivisi online evitando di incorrere in spiacevoli situazioni.
Da sempre, infatti, la polizia di Stato, è impegnata a diffondere, soprattutto fra i più giovani, l’uso responsabile della rete per ridurre i casi di un nuovo e pericolosi reato: il cyberbullismo.
Secondo un’indagine dell’ Istat, tra i ragazzi utilizzatori di cellulari e internet, il 5,9% denuncia di aver subito ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e mail, chat o sui social. La maggior parte di loro sono ragazze. Una percentuale che aumenta fino al 7,15 nella fascia di età tra gli 11 e i 17 anni.
“Oggi i ragazzi vivono sempre più in rete -dichiara Nunzia Ciardi, dirigente del compartimento della polizia postale e delle comunicazioni di Roma – in rete studiano, si conoscono, intrattengono relazioni, giocano, comprano e vendono, ascoltano musica e guardano video. A fronte di questa realtà è assolutamente indispensabile una corretta valutazione e un accettabile bilanciamento delle opportunità e dei rischi della rete. Prevenzione e formazione sono i mezzi che noi mettiamo a disposizione per far si che i ragazzi imparino a navigare in sicurezza”. L’iniziativa “Una vita da social” ha anche una sua pagina facebook unavitadasocial ed un profilo twitter, al cui interno sono illustrate tutte le attività e riportate le impressioni di chi interagisce direttamente attraverso i social network.
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