ALL’ITALIA
O patria mia, / Vedo le mura e gli archi/E le colonne e i simulacri e l’erme /Torri degli avi nostri,/Ma la gloria non vedo,/Non vedo il lauro e il ferro ond’eran [carchi] i nostri padri antichi. Or fatta inerme,/Nuda la fronte e nudo il petto mostri./ Oimé quante ferite,/Che lividor, che sangue! oh qual ti [veggio,] Formosissima donna! Io chiedo al cielo/ E al mondo: dite dite;/ Chi la ridusse a tale? E questo è peggio, /Che di catene ha carche ambe le braccia;/Sì che sparte le chiome e senza velo/Siede in terra negletta e sconsolata,/ Nascondendo la faccia/tra le ginocchia ,e piange./Piangi, che ben hai donde, Italia mia,/Le genti a vincer nata/ E nella fausta sorte e nella ria.// Se fosser gli occhi tuoi fonti vive,/Mai non potrebbe il pianto/Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno;/ Che fosti donna, or sei povera ancella,/ Chi di te parla o scrive, /Che, rimembrando il tuo passato vanto,/Non dica: già fu grande, or non è quella?/ Perché, perché? dov’è la forza antica,/ Dove l’armi il valore e la costanza? Chi ti discinse il brando?/ Chi ti tradì? qual arte o qual fatica /O qual tanta possanza/Valse a spogliarti il manto e l’auree [bende]/Come cadesti o quando/ Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? L’armi, qua l’armi: io [solo] /Combatterò, procomberò sol io. (G.LEOPARDI)
Quando la scrisse il poeta aveva poco meno di vent’anni, dire che è attuale è pura banalità -“i padri antichi” a posteriori i padri costituendi!- nei versi sembra aleggiare quel “mostro” che a tutt’oggi imperversa diciamo di Berlusconi una iattura che stenta a sparire, una figura grottesca e perniciosa assai con la controfigura, fatti i debiti distinguo, di quel La Russa che iattura di altro grado è. Insomma Povera Italia chi ti ridusse a tanto e a tanti nettiamoci pure il Salvini ? A un tale degrado che la pur non splendida Meloni tra cotanto scempio si configura una Minerva altra di cotanto senno(!) chiaramente medusea e non sapienziale bensì “esiziale” comunque con le mostrine da ammiraglia con mitraglia! E’ mai possibile che dobbiamo ancora subire l’affronto di un Berlusconi ? Non bastava la iattura di un Salvini ?! O dio del ciel fossi io un sparviero li preleverei entrambi per affidarli all’immenso Oceano NB non per affogarli bensì tenerli “a bagnomaria” o in salamoia come s’usa per il baccalà detto pure “stocco”, due baccalà da servire con le olive rigorosamente nere, cottura a fuoco lento! Invece lei a mo’ di “arzilla” o “razza” quel pesce bianco non spinoso ma con gli ossicini, una Meloni a spinapesce metamorfosi perfetta da cucurbitacea a “pesciarola” la sua seconda pelle! Eppure la Giorgia oramai è nella mente degli italiani i quali presto le intoneranno “Giorgia on my mind” che sostituirà l’inno nazionale decisamente desueto a fronte di quello di nazionalistica esaltazione! Una volta assurta a presidente del consiglio è auspicabile che la onorificenza le porti consiglio, che non offuschi la nostra mente ma oscuri definitivamente colui che fu e continua a imperversare come Re-o Silvio!
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