LATINA – “Non possiamo che condividere, in continuità con quanto sostenuto nel nostro intervento di merito di un paio di settimane fa, il grido di allarme della Uil Fpl di Latina per voce del segretario territoriale, Ilda De Masi, e del referente Ottavio Mariottini, sull’esternalizzazione dell’asilo nido di via Bachelet”.
Lo dichiarano in un comunicato congiunto gli ex consiglieri comunali della Lega, Vincenzo Valletta e Valeria Tripodi.
“Una decisione ratificata, con atto di giunta, in questi giorni da parte del commissario Valente facendo leva sui poteri che gli sono propri. Una scelta che abbiamo ritenuto e riteniamo scellerata e che rende di fatto operativa l’operazione condotta sotto traccia da parte dell’allora sindaco Coletta e della sua giunta che, tenendo all’oscuro il consiglio comunale e la commissione consiliare competente, aveva “nascosto” questa operazione tra le righe di una generica deliberazione che prevedeva il potenziamento del sistema educativo con l’attivazione di nuovi servizi. Un atto che ha tanti buchi neri nella forma e nella sostanza con cui di fatto si va ad incidere in modo sostanziale nel sistema educativo senza che siano state coinvolte le rappresentanze sindacali e i genitori dei bimbi che subiranno, come il corpo insegnanti, tale scelta calata dall’alto senza la dovuta concertazione e il legittimo confronto che procedure così radicali impongono.
A Latina sono tre gli asili nido affidati a gestione privata, (La Giostra, Allegra Brigata e Piccolo Principe). Tre, invece erano ad oggi, i nidi Comunali ( Babylandia, Piccolo Mondo e il Trenino di Latina Scalo) che si sono contraddistinti per l’alta capacità educativa e formativa anche grazie all’attivazione di progetti che sono andati oltre i meri confini della scuola per l’infanzia assicurando ai bimbi e alle loro famiglie un ampliamento cognitivo e culturale di eccellenza. E’ inaccettabile che la decisione di abbandonare la gestione pubblica del servizio, che ha assorbito per molti anni soldi dei cittadini, sia stata presa nelle segrete stanze dell’ex sindaco Coletta sindaco senza coinvolgere tutte le forze politiche e la comunità stessa. Siamo di fronte a quella che riteniamo una decisione pericolosa, consolidata del restringimento del perimetro pubblico nei servizi all’infanzia, che rischia di innescare un effetto domino mascherato sull’altare del risparmio economico. Risparmio che non avverrà, considerato che siamo di fronte ad un’operazione dal valore economico altissimo che ricadrà, in termini negativi, sui bimbi, sui lavoratori, sulle famiglie.
Ci opponiamo e continueremo ad opporci a queste scelte scellerate, oltre che anacronistiche in questa precisa fase storica, messe in campo dal 2016 ad oggi da Coletta e Lbc. La Uil giustamente contesta tra l’altro la ragione alla base dell’esternalizzazione dell’asilo di via Bachelet condotta sotto la scure della mera riduzione dei costi. Ci chiediamo come possa la politica non considerare il futuro dei bimbi una priorità. Ci domandiamo come sia possibile, stando lo stato precario delle casse comunali, da parte di una amministrazione degna di tale nome, rinunciare alla gestione diretta proprio nel momento in cui le assunzioni sono assolutamente possibili e mentre il Pnrr stanzia ben 4,6 miliardi per gli asili nido e le scuole d’infanzia. Siamo di fronte oltre che ad un’operazione di esternalizzazione ad una vera e propria procedura di deresponsabilizzazione politica e amministrativa che ha la firma dell’ex sindaco Coletta e della sua giunta. Atti che se il risultato del 4 settembre premierà, in termini di consenso, la candidatura di Vincenzo Zaccheo sindaco, saranno oggetto di verifica accurata al fine di non disperdere quello che riteniamo essere un patrimonio pubblico non sacrificabile”.
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