SABAUDIA – Stefano Zappalà riparte dai suoi trascorsi al Parlamento Europeo di Strasburgo e invoca una ‘grosse koalition’ per stoppare i grillini al ballottaggio ed evitare che a Sabaudia si ripeta l’effetto Coletta andato in scena a Latina.
Per la verità lui racconta che ha tentato di evitare che tutto precipitasse anche nel capoluogo, ma quasi tutti i protagonisti del centro destra non hanno voluto ascoltarlo, salvo poi ritrovarsi batutti dall’antipolitica al secondo turno.
Un insegnamento che pare nessuno a Sabaudia abbia colto, così Zappalà questa mattina ha convocato la stampa e ha lanciato il suo monito.
‘Signori con otto candidati a sindaco qui a Sabaudia rischiate di regalare la città al Movimento Cinque Stelle’
Affianco a lui il leader del Pd locale, Amedeo Bianchi, pronto a fare un passo indietro in accordo con i vertici provinciali del partito per provare a formare questa Grande Coalizione nella Città delle Dune.
Le condizioni per cercare di relaizzare questa operazione di grande centro le spiegano insieme Bianchi e Zappalà.
‘Nessuno che abbia fatto parte del passato consiglio comunale deve essere candidato’, poi ancora ‘Un candidato unico, nuovo e condiviso scelto attraverso le primarie.
È questa l’operazione che devono intraprendere i politici che amano Sabaudia secondo Zappalà, altrimenti si parla solo ed esclusivamente di poltrone.
Una mera provocazione o una lungimirante strategia politica da parte di un politico che ha ricoperto incarichi istituzionali tra i più alti in Italia e in Europa?
Per il momento sembra che solo il Pd e il movimento di Tiero siano sulla sua stessa lunghezza d’onda.
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