“Oltre il danno la beffa” proprio con queste parole ha voluto iniziare il nostro colloquio Cristian Rapone Segretario Provinciale UGL Sanità Latina chiamato in causa in merito all’analisi di una problematica assunzionale che da anni ci trasportiamo nel tempo senza alcun risultato concreto. Abbiamo creduto e crediamo tutt’oggi ad un uomo il quale dal 2013, ha eletto come punto di forza del suo programma elettorale alla Regione parole come partecipazione, ascolto, sanità più vicina alle persone; tutte parole alle quali non si è collegato un atto serio in merito – sottolinea Rapone il quale tiene molto a soffermarsi sulla frase “sanità più vicina alle persone” identificando con la parola persone non solo pazienti e prestazioni ma anche e soprattutto con personale lavorativo qualificato il quale dal 2013 ai giorni nostri, attende l’attuazione di un piano di stabilizzazione dei precari della sanità pubblica, un posto fisso che si sono guadagnati nel tempo, piegandosi molte volte più degli altri a decisioni dell’azienda in merito ad una qualsivoglia problematica organizzativo-lavorativa solo per vivere nella certezza ipotetica di un rinnovo contrattuale a tempo determinato che permetta loro di poter accumulare nel tempo i requisiti necessari per accedere alla futura stabilizzazione.
Persone che si sentono parte di una famiglia, di un azienda ma che in realtà a tutti gli effetti non sono altro che individui che non esistono né a livello fiscale, previdenziale e a volte anche relazionale in quanto impossibilitati all’accesso seppur dopo anni di lavoro, al così detto credito al consumo personale che permetta loro di investire per il loro futuro sia personale che lavorativo; persone senza certezze i nuovi precari sanitari del 2017.
In merito a suddetta situazione di stallo, dice Rapone, bisogna sottolineare l’importante supporto avuto dal Consigliere Regionale Francesco Storace il quale sin da subito si è mobilitato in favore dei precari pontini richiedendo specifica interrogazione a risposta immediata, tenutasi il 20 Gennaio scorso, la quale però purtroppo non ha portato ad eventuali sviluppi o spiegazioni concrete in merito alla vicenda: infatti su specifiche domande poste in essere dal Consigliere Storace si è risposto, a mio parere, sommariamente ed in maniera evasiva riportando in tutto o in parte a carico della Asl territoriale di appartenenza la causa ultima della lentezza in merito alle procedure concorsuali da attuare, afferma Rapone. E’ proprio per questo che desidero esprimere il mio ritegno per questa situazione di stallo che si porta avanti da troppo tempo.
La poca chiarezza in merito a queste future procedure assunzionali sta già portando a malumori ed a indignazione tra i professionisti del SSR: infatti voci di corridoio che riecheggiano all’interno delle strutture Asl rivelano l’intenzione di dar vita a procedure assunzionali dei precari in base ad una vera e propria “selezione di titoli”: suddette voci sosterrebbero che la Asl avrebbe intenzione di attuare una vera e propria selezione a monte permettendo un primo accesso alla stabilizzazione a precari già vincitori di concorsi all’interno di altre Asl Regionali appartenenti e non alla Regione Lazio; in tal modo si garantirebbe loro sia il mantenimento del posto attribuitogli all’interno della graduatoria concorsuale relativa alla Asl di appartenenza ed inoltre gli si da la possibilità di svolgere altresì servizio all’interno della Asl di Latina e provincia grazie all’utilizzo del periodo di aspettativa non retribuita. Se tutto ciò fosse vero, afferma Rapone, si andrebbe a creare una sorta di “preferenza” poco sana all’interno del posto di lavoro per non parlare poi dei disservizi che si verrebbero a creare in primis presso la Asl dove la persona ha preso l’aspettativa ed in secondo luogo presso la Asl di Latina e provincia per il mancato accesso a posti riservati ai professionisti idonei all’eventuale stabilizzazione presso tale struttura.
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