Sono 264 gli ucraini giunti nella nostra provincia. 60 sono a Latina. Si tratta in maggioranza di donne e bambini. La prefettura ha attivato tutti i canali per poter accogliere nel modo migliore i profughi.Il tavolo tecnico si è riunito ieri mattina, presieduto dal vice prefetto Talani e il pomeriggio con i sindaci presieduto dal prefetto Falco.
La Caritas di latina e Gaeta è mobilitata per agevolare l’integrazione . Le riunioni con l’ASL e i sindaci sono state utili per focalizzare meglio l’azione di intervento. Nel sud pontino, a Formia, è stato messo a disposizione un Hotel per poter ospitare 55 persone. L’asl è mobilitata per fare i tamponi ai profughi,tenendo presente che la maggior parte degli ucraini non sono vaccinati. In particolare i bambini sono colpiti dal morbillo e poliomelite, perchè da loro non ci sono vaccini obbligatori.Gli adulti, spesso, hanno la tubercolosi. Evitare i contagi, in questa fase di recrudescenza del covid, dunque, diventa fondamentale. E’ necessario , ha sottolineato il prefetto di Latina, Falco, un monitoraggio continuo, tenendo alta l’attenzione con un atteggiamento psicologico e di prospettiva per una collocazione ordinata dei profughi. I sindaci, l’ASL, la Croce Rossa, faranno la loro parte, ma anche le organizzazioni culturali, come l’Approdo,sono necessarie per agevolare l’integrazione, insieme al ruolo prezioso che svolge la chiesa. A Latina ha ricordato il sindaco Coletta,sono stati accolti 60 profughi,la maggioranza sono donne e bambini e la metà sono giovanissimi. “C’è stata una grandissima generosità con l’assessorato al Wefare, stiamo lavorando per dare un ordine a tutto questo, creando canali ufficiali e sicuri,cui fare riferimento.Fondamentale è il tavolo di coordinamento della prefettura , che si riunisce il lunedì e il venerdì per fare il punto della situazione”.
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