VENTOTENE – Si è concluso il quarto workshop della Cisl di Latina, “Il sindacato in movimento nel cuore dell’Europa”
presso l’Isola di Ventotene. Tre giornate di formazione intense che hanno visto la partecipazione di corsisti provenienti dalle varie realtà sindacali e di importanti figure del mondo accademico, tra le quali, il Professor Mario De Caro, Ordinario di Storia dell’Etica presso la facoltà di filosofia dell’Università di Roma Tre, il
Professor Luciano Monti, docente di Politica Economica presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma e il Professor Giancarlo Penza, componente della Comunità di Sant’Egidio.

L’ultima giornata si è sviluppata attraverso un ampio dibattito sui temi affrontati nelle giornate precedenti, alla luce degli spunti raccolti dalle considerazioni avanzate dai suddetti accademici. Un importante esercizio di apertura e dialogo che ha coinvolto i vari componenti delle federazioni di categoria, dove sono emersi i futuri impegni che i corsisti dovranno affrontare nel proseguire il loro mandato sindacale. Il dibattito si è aperto con le problematiche legate alla complessità dei bandi.

Infatti, occorre creare una cabina di regia provinciale per l’analisi
d’attuazione dei progetti che il PNRR dedica alle esigenze di ogni singolo comune. E all’occorrenza, individuare professionisti che vadano a supportare gli uffici tecnici nella realizzazione degli stessi. Inoltre, l’occasione persa negli ultimi vent’anni di integrare nella pianta organica della Pubblica Amministrazione
figure professionali quali “stakeholder”, che oggi in piena emergenza avrebbero dato un contributo maggiore
per affrontare le attuali sfide. I dipendenti della Pubblica Amministrazione devono essere i principali fautori della grande occasione che il PNRR ci offre.

Roberto Cecere, Segretario Generale Cisl Latina ha dichiarato:
Dopo due anni di pandemia siamo tornati a Ventotene, dov’è nata l’idea di Europa unita dando a questa edizione un taglio pragmatico ma che sappia ascoltare il pensiero di chi ha maturato competenze specifiche del mondo accademico. Abbiamo deciso di confrontarci per riflettere insieme e far nascere iniziative
concrete, partendo proprio dal ruolo che il sindacato ricopre per l’attuazione del PNRR all’interno dei singoli comuni. La provincia di Latina ha la necessità di integrarne molteplici affinché possa diventare un territorio virtuoso e riportare le statistiche a livelli positivi”.

A tal proposito si è espresso il Professor Monti:
“L’importanza e la difficoltà di questo PNRR sta non soltanto nell’assorbire velocemente il denaro in tempi molto rapidi, ma anche e soprattutto nel non lasciare alle future generazioni il peso di debiti accumulati da un’incapacità d’investimento”. In questo contesto, che ci vede impegnati per far fronte ai danni causati dall’emergenza pandemica, siamo obbligati ad assistere ad un’altra tragedia, quella del conflitto russoucraino.

A tal riguardo, il Professor De Caro ha sottolineato: “Questo conflitto, oltre a danneggiare lo stato di pace europeo ottenuto faticosamente nel corso degli anni, enfatizza la totale ingiustificabilità dell’attacco russo, non sussistendo alcun casus belli”. In questi termini si è espresso, altresì, il Professor Penza il quale ha asserito: “In una guerra non esistono né vincitori né vinti, si sa quando inizia ma nessuno può sapere quando volge al termine. Quando inizia un conflitto è molto difficile raggiungere la pace, ma ancor più arduo mantenerla”.

Nel concludere il quarto workshop, il Segretario Generale Roberto Cecere, dopo aver formulato i saluti di rito, nell’augurio di rincontrarci il prossimo anno nell’Isola della Pace, ha dichiarato: “Abbiamo raggiunto il nostro intento, ovvero quello di creare un workshop al fine di ragionare tutti insieme per assumere quel livello di responsabilità e di conoscenza che ci deve aiutare nel lavoro quotidiano. Abbiamo analizzato insieme ai nostri ospiti l’atrocità della guerra e quello che genera, è dunque nostro obiettivo riuscire ad impiantare dentro ognuno di noi il seme della divulgazione, antidoto principale per evitare che si torni allo stato di natura dell’ homo homini lupus” l’uomo si scopra sempre malvagio”.


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