In questi ultimi giorni ho letto ed ascoltato molte dichiarazioni sulla nuova destinazione da riservare all’edificio della ex Banca d’Italia da parte della nuova proprietà: il Comune di Latina, in ultima analisi i cittadini di Latina cioè Noi che ne siamo protagonisti.
L’edificio è nel centro storico, in una delle piazze più importanti della città e cosa rara fronteggia il palazzo che rappresenta nel territorio lo stato cioè la Prefettura, ed insieme la Amministrazione provinciale.
Bello, ristrutturato, con un ingresso prestigioso, il palazzo si presenta elegante e sobrio nella sua maestosità.
Quando sugli organi di stampa apparve la notizia relativa la vendita, molti di noi hanno temuto che, con qualche giravolta sulla destinazione d’uso, l’edificio sarebbe poi stato destinato all’ennesimo “centrino commerciale” che avrebbe provocato l’implosione degli ultimi piccoli negozi che ancora resistono rispetto alla chiusura delle attività.
Ora insieme a chi legge mi chiedo:” di cosa ha bisogno la nostra Latina per scavallare la difficoltà in cui è caduta, per riorientare l’uso ed il godimento del centro storico e fare in modo che l’edificio della ex Banca d’Italia contribuisca al rinascimento dello stesso?
La risposta è quasi naturale: Latina ha bisogno della cultura che proviene dallo studio, dalla formazione e dunque dell’Università.
Piazza della Libertà, percorsa e goduta dagli studenti di nuove facoltà sarebbe il quadro nuovo che solo i giovani possono dipingere.
Non sfugge a nessuno quanto la istituzione del Polo universitario a Latina abbia contribuito al coraggioso cambiamento di Latina che da amministratore ho costantemente sostenuto e di cui mi sento orgogliosa.
Ricordo ancora gli sfottò quando il Polo pontino fu istituito, (“sarà un fallimento! Soldi buttati!” dicevano).
Ricordo gli impegni economici sostenuti dal nostro Comune, la pretesa di altre città della provincia di ospitare facoltà destinate a Latina.
Prima era un fallimento, ma dopo ……
Ecco, ora con la Ex Banca d’Italia è il momento di proseguire sulla strada tracciata, continuando ad investire sul futuro della cultura universitaria di Latina, di aprire le ali e di pensare positivo.
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