Quarant’anni consecutivi alla guida di un club di basket, un bel risultato raggiunto da Giorgio Tasciotti. Se ne raccontano tante su un dirigente sportivo di lungo corso che ha lasciato la presidenza della Cestistica Latina. Giorgio Tasciotti ha seguito il calcio, tennis e sci ma nella palla a spicchi ha ottenuto le soddisfazioni più belle, soprattutto all’inizio della sua carriera nel 1980. Come non ricordare la doppia promozione dalla serie C all’ A2 femminile e la conquista del titolo italiano Allieve a Castrocaro Terme nel 1988. Numerose giocatrici nel suo storico club sono approdate nella massima serie italiana e in maglia azzurra. Giorgio ha sempre avuto molta inventiva, cercando di trovare una soluzione rapida a qualsiasi problema. Per diventare presidente della Cestistica Latina ha escogitato un “sistema” che ha portato gli organi giudicati della Federbasket ad una condanna di Giorgio ed altri dirigenti. L’avvocato Staffa, del Foro di Roma, era un esperto di diritto sportivo che andava per la maggiore a quei tempi ma non riuscì ad evitare una lunga squalifica da ogni attività federale, poi revocata in seguito all’amnistia della FIP conseguente il successo della nazionale
azzurra ai campionati europei di Nantes nel 1983. Dopo la sentenza l’avvocato Staffa presentò a TAsciotti la fattura con il suo onorario, una cifra consistente. Il presidente sbottò: “Avvocà, ergastolo, 30 anni, 20 anni, 10 anni, vuoi pure i soldi?” Naturalmente, Tasciotti aveva esagerato poiché le pene erano molto più lievi ma il suo modo di agire era provocatorio. Una volta la Pallacanestro Latina si recò in trasferta per giocare a Sassari. Giorgio era il vicepresidente e prenotò un volo per raggiungere l’aeroporto di Alghero. Il dirigente accompagnatore Alfredo Massellucci disse candidamente: “Signor Tasciotti ma mi hanno appena consegnato le carte d’imbarco, ma noi dobbiamo viaggiare in aereo”. Tasciotti divenne fuorioso, pronta la frase: “E lo pagamo pure”. Al palazzetto dello sport di Latina in quegli anni Ottanta ancora non erano stati posizionati tabelloni di vetro infrangibile, accadde che dopo una potente schiacciata a canestro il parquet fu cosparso di vetri. La Cestistica Latina un lunedì sera doveva giocare un incontro decisivo in Via Dei Mille. Tasciotti fin dalla mattina era impegnato a cercare un tabellone in vetro necessario a disputare il confronto entro poche ore. Si recò al bar Turi Rizzo – ritrovo degli appassionati di pallacanestro per ricevere qualche consiglio su quale ditta di articoli sportivi rivolgersi. Gianni Lauretti – solito burlone – cominciò a prenderlo beatamente in giro ma Tasciotti non si fece sfuggire la frase: “Lauré io sto a cercà de andà sulla luna e tu me vieni a parlà dei problemi de Suso”. La fantasia del “tasciottino non finiva mai. Su un giornale di annunci economici fece pubblicare una richiesta di lavoro: “cercasi segretaria disponibile ad ogni ora del giorno, di bella presenza e pronta a ogni tipo di mansione”. La cosa finì sui giornali nazionali tanto che il presidente nazionale Fip Fausto Maifredi prese una dura posizione attraverso un comunicato stampa nei confronti di Giorgio, scrisse: “E’ una cosa vergognosa, noi stigmatizziamo l’avvenuto”. Il presidente Tasciotti rispose prontamente: “Maifredi pensi a risolvere gli annosi problemi del basket femminile italiano senza entrare nelle vicende della nostra società”.
Tasciotti proveniente da una famiglia di estrazione borghese- il padre Vincenzo era stato sindaco di Latina- si vantava spesso di alcune primogeniture: “Regà, noi siamo stati i primi a mangiare le paste la domenica a pranzo”. Il suo finale fu davvero dolce. Al nostro amico piaceva organizzare feste in grande stile, specialmente al ristorante Fioretto di Latina con la partecipazione della cosiddetta “Latina-bene” con sfarzo e spese ingenti da sostenere. Una volta decise di invitare gli amici più stretti ad una cena di gala nella sua villa di Suso. Preparò degli inviti fatti stampare in tipografia con indicato il percorso da compiere in auto. Tasciotti fece sapere: “Saranno presenti vigili urbani di Sezze per indicarvi di girare prima a destra e poi a sinistra”. Non mancava mai di stupire. Quando Giorgio assunse la responsabilità del ripopolamento dei fiumi in provincia di Latina l’Amministrazione Provinciale di cui era dipendente lo fornì di paletta da vigile urbano. Lui, alla guida di una 127 Fiat color bleu scuro, non faceva file ai caselli autostradali, bastava la paletta fuori dal finestrino per passarla liscia in pochi secondi.
News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.