MINTURNO – Si è svolta nel corso della giornata di ieri l’udienza fissata dal Gup del Tribunale di Roma Valerio Savio. A chiedere il giudizio per i componenti dei clan Antinozzi e Mendico di Santi Cosma e Damiano e Castelforte era il sostituto procuratore della DDA romana Corrado Fasanelli.
Gli arresti, come noto, sono scattati a gennaio scorso e ad essere coinvolti gli appartenenti ai due nuclei – o clan – Antinozzi e Mendico, un tempo sodalizio affiatato e ora scisso e con affari ben distinti tra loro. Traffico di droga, estorsioni, minacce a ditte locali, rapina, danneggiamento, incendio, armi illegali: queste le principali accuse rivolte ai due sodalizi per ipotesi di reato aggravati anche dal metodo mafioso.
Tre persone saranno processate con rito abbreviato a Roma, mentre altre ventidue con rito ordinario presso il Tribunale di Cassino. Il Gup, Valerio Savio, ha rinviato a giudizio ventidue imputati, mentre gli altri tre, Antonio Antinozzi, Vincenzo De Martino e Agostino Di Franco, saranno processati con rito abbreviato. Era stato il Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma, Corrado Fasanelli che aveva presentato richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di venticinque persone, accusate, a vario titolo, di gestire il traffico di sostanze stupefacenti, di estorsioni, minacce e intimidazioni, nell’inchiesta Anni 2000, nella quale sono coinvolte persone di Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Minturno e Formia.
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