LATINA – Sono tre gli arresti nell’ambito dell’operazione “Octopus”, condotta dalle squadre mobili di Latina e Roma: Giuseppe D’Alterio, detto ‘o Marocchino, 65 anni, di Minturno, finito ai domiciliari; l’imprenditore Maurizio De Santis, 49 anni di Formia, ora in carcere; infine un suo dipendente, Giuseppe Montella. Gli investigatori, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, sono riusciti, anche grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo (esponenti del clan Di Silvio), a svelare un presunto contesto di elevato spessore criminale finalizzato ad imporre, attraverso reiterate minacce, un regime di monopolio nella commercializzazione al dettaglio di prodotti ittici nei mercati di Latina e Cisterna.

Sempre secondo gli investigatori l’imprenditore, con la collaborazione del suo dipendente, dal 2019 ad oggi avrebbe sistematicamente intimidito un esercente di vendita al dettaglio di pesce, nel tentativo di fargli lasciare i mercati di Latina e Cisterna, obbligandolo tra l’altro a vendere i propri prodotti sottocosto. Pugliese e Riccardo hanno raccontato in un’udienza di Alba Pontina del dicembre dello scorso anno di episodi di tentata estorsione ed illecita concorrenza avvenuti tra il 2016 e il 2018, commessi con violenza e minaccia aggravati dal metodo mafioso.

L’imprenditore, per raggiungere il suo scopo, si sarebbe anche fatto vanto della “protezione mafiosa”. In particolare, egli avrebbe assoldato i due collaboratori di giustizia, tramite l’intermediazione di un noto appartenente alla famiglia D’Alterio di Fondi affinché intimidissero un imprenditore concorrente. L’esercente sarebbe stato esplicitamente minacciato con il costante e reiterato riferimento alla famiglia D’Alterio, nota per il peso criminale dei componenti anche in ragione dei loro precedenti giudiziari, in grado di mettere in atto azioni ritorsive nei confronti di beni e persone, potendo contare su una rete di contatti con ambienti criminali campani e con esponenti di clan camorristici.


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