LATINA – La chiamano estate nella Latina città di mare. Ma non sembra essere l’estate giusta per godersi sole, acque cristalline e un contesto libero dai problemi. Perché il lido di Latina ne ha collezionati talmente tanti in questi anni, fregiandosi di criticità come fossero le perle di una collana, che anche quest’anno ne paga il conto, salato come un tuffo tra Capo Portiere e Foceverde. Non era bastato il flusso idrico a singhiozzo nelle case e negli stabilimenti del lido durato a più riprese nella settimana che ha preceduto il ferragosto. Stavolta i bagnanti sono alle prese in questi giorni anche con una qualità delle acque che sicuramente non invoglia ai tuffi e alla tintarella. Sia sabato 14 che ieri, 16 agosto, il mare di Latina era infatti ancora color melma, al pari di laghi inquinati. Le proteste dei bagnanti, che si sono trovati immersi in acque verdi giallognole, piene di residui e rifiuti e maleodoranti, sono state tante anche ieri, quando il fenomeno si è presentato sin dalla prima mattina andando ad accentuarsi all’ora di pranzo. Già il consigliere comunale della Lega Vincenzo Valletta si era espresso margine dei disagi segnalati dai bagnanti, lamentando la mancata convocaizone della commissione ambiente, che non si riunisce dal 28 giugno.
«Numerose sono le segnalazioni ricevute nell’arco di pochi minuti da tantissimi cittadini – aveva detto – che, legittimamente, si chiedono la ragione per cui l’apertura dei canali sia avvenuta nel momento di massima affluenza sul litorale. Così come la desolazione dei gestori dei chioschi che hanno assistito ad un fuggi fuggi generale dei presenti che hanno preferito spostarsi in un tratto di mare più pulito». Il problema si è ripresentato anche ieri con una acqua che intorno all’ora di pranzo appariva melmosa tra Capo Portiere e Foceverde e che ha spinto molti bagnanti a uscire dall’acqua nonostante le alte temperature. Sembra che il problema risieda nel sistema di contenimento delle idrovore che dopo il fine settimana vengono aperte: a quel punto tutto ciò che arriva dai canali fluisce il mare e chiaramente le acque appaiono più torbide in un periodo di sovraffollamento come questo a cavallo di ferragosto. Le alte temperature di questi giorni poi non hanno certo agevolato la limpidezza del mare. Nei giorni scorsi si era pensato anche a un malfunzionamento dei depuratori, ma è una ipotesi che ha rigettato lo stesso assessore all’ambiente Dario Bellini rassicurando come non ci fosse alcuna anomalia negli impianti di depurazione. E’ vero anche quello che sottolinea oggi la consigliera comunale Nicoletta Zuliani: se non risolve il problema dell’abusivismo e delle irregolarità degli allacci fognari, una costante anche al lido di Latina, si finirà per compromettere sempre di più il nostro patrimonio idrico, una ricchezza messa a rischio dal costante sversamento delle acque reflue domestiche nel suolo circostante le abitazioni e nei canali.
Sullo sfondo resta il problema di sempre: da anni il tema della riqualificazione del lido di Latina viene affrontato più con intenti propagandistici che con effettivi risultati concreti. Sia le amministrazioni espressione dei partiti del centrodestra degli anni scorsi sia l’attuale maggioranza civica, hanno parlato molto ma concluso poco e oggi la marina di Latina vive sui suoi chilometri di costa le stesse contraddizioni di venti anni fa. In questo quadro da anni l’avvio della stagione estiva rappresenta il solito copione di ritardi e disservizi vari.
E solo chi vive il mare tre mesi e mezzo l’anno e non è un frequentatore occasionale può capire bene di cosa stiamo parlando.
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