LATINA- Camara Fantamadi è un mio coetaneo. Dovrei dire, era. E’ morto nelle scorse ore nel brindisino, mentre lavorava nei campi con 40 gradi all’ombra per sei euro l’ora.
Un mio coetaneo non c’è più. Era originario del Mali e da pochi giorni era in Puglia per raccogliere la verdura che riempie le nostre tavole. Questa estate stavo valutando di trascorrere qualche giorno in Salento, in quel meraviglioso mare della Puglia. Non molto distanti dai resort di lusso, dalle spiagge bianche e dai ristoranti dove poter godere con i ricci di mare ci sono le terre. Terre che, in barba ad una retorica criminale ed in malafede, nessun italiano vuol lavorare. A quaranta gradi e per sei euro l’ora non troverete nessun mio coetaneo, neanche il più bisognoso, disposto a morire per pochi spicci. A dir la verità qualche coetaneo mio, nostro c’è ma ha la pelle scura.
Penso alla nostra indifferenza a quella ancor più squallida di certa sinistra ipocrita e smarrita. Ieri molte persone, giovani e meno giovani, che sentimentalmente si dichiarano eredi del Partito Comunista Italiano o, nella loro povera mente credono di esserlo tutt’ora, erano a Roma al Gay Pride. Manifestazione rinvigorita ed insaporita anche dalla battaglia intorno al Ddl Zan. Orgoglio, appartenenza, lotta per affermare i diritti civili: tutto bene. Anche se, mi chiedo dove siano finiti i cattolici del Pd. Un tempo avevano almeno il pudore di offrire un ragionamento, un distinguo. Ora c’è il conformismo assoluto al pensiero dominante. I diritti civili, certo. La sinistra, ahimè, pare essersi dimenticata di quelli sociali.
Invece di sfilare con le bandiere arcobaleno per le vie di Roma, la sinistra doveva andare nelle campagne pugliesi. Nel brindisino, là dove è morto di caldo e di inumanità Camara Fantamadi, un ragazzo di 27 anni.
Avrebbero – anzi, avremmo – dovuto essere lì rischiando di prendere fischi, insulti, urla e grida di dolore di gente che la sinistra non conosce più né sente il bisogno di rappresentare. Un tempo il Pci pugliese, ad esempio, con la costola sindacale della Cgil, era il megafono dei braccianti e delle braccianti. Più in generale, la sinistra. Di Vittorio vi ricorda qualcosa?
La sinistra ha smarrito il suo popolo. Non vuol provare l’imbarazzo di guardare i volti stravolti dalla fatica e dal sudore. Ha perduto persino il registro comunicativo, le parole per comunicare con la povera gente. Preferisce stare al sicuro nelle ztl, nei centri storici accanto a chi ha tutto per vivere e pure si lamenta.
Più facile lottare con una bandiera arcobaleno che andare fra i campi sentendo attorno il puzzo fetido della morte.
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