Propaganda di idee naziste e antisemite, video e immagini dal contenuto razzista e discriminatorio, tesi negazioniste, istigazione a commettere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari.

Sono le accuse nei confronti di 12 soggetti tra i 26 e i 62 anni ritenuti appartenenti ad un’organizzazione chiamata «Ordine ario romano» e indagati nell’ambito di un’indagine del Ros e della procura di Roma . L’organizzazione, dicono gli investigatori, aveva appena iniziato a pianificare anche un’azione contro una struttura della Nato.

L’accusa ipotizzata nei confronti dei 12 indagati è di associazione finalizzata alla propaganda e all’istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa. Le indagini sono partite nel 2009 e hanno portato alla scoperta del gruppo «Ordine ario romano» del quale facevano parte gli indagati e che era molto attivo sui social dove – attraverso due pagine Facebook e una community Vk, uno dei social più utilizzati in Russia – venivano diffusi i contenuti razzisti e le tesi complottiste.

Collegato al gruppo degli indagati c’era poi il gruppo WhatsApp chiamato «Judenfreie Liga (Oar)» che istigava a compiere azioni violente contro ebrei ed extracomunitari. E sempre su questo gruppo si era iniziata a pianificare un attentato contro una struttura della Nato, con ordigni confezionati in maniera artigianale anche grazie alla collaborazione di altri gruppi simili che operavano in Portogallo. Sono scattate perquisizioni a Roma, Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L’Aquila, Milano e Sassari.

Alcuni componenti del gruppo avrebbero avuto contatti via web con il professor Marco Gervasoni, il docente universitario di recente finito sotto inchiesta per minacce rivolte al presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Altri componenti del sodalizio intrattenevano relazioni invece con il gruppo di estrema destra portoghese «Nova ordem social». Tra gli indagati risulta anche Francesca Rizzi, una trentaseienne milanese che sui social si fa chiamare «Miss Hitler»: ha una svastica tatuata sulla schiena ed era già stata segnalata per post di insulti contro la senatrice Liliana Segre.

Il fondatore di «Ordine ario romano» è stato individuato in un quarantenne residente a Sassari. L’attività entrata nel mirino degli inquirenti sarebbe consistita soprattutto nello scambio online di materiale propagandistico e messaggi di incitamento all’odio contro gli ebrei. (Fonte Corriere Sera )


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