Il Referendum contro l’inceneritore non si farà, il Comitato Oltre l’inceneritore punta il dito contro l’amministrazione comunale, Salvetti risponde

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LIVORNO- Il Comitato Oltre l’inceneritore ha reso noto ieri che il referendum contro l’inceneritore non si farà, interrompendo la raccolta firme e scrivendo una lettera la sindaco.

Nella lettera, il Comitato si rammarica di non aver ricevuto risposte alle 3 lettere inviate a Luca Salvetti in data 17, 27 e 28 maggio in cui si renedevano noti sia la difformità dei moduli  per la raccolta delle firme rispetto al Regolamento del 4 aprile 2019 (difformità per la quale il Comitato di ripartire da zero o di poter ottenere una rettifica e una sanatoria), sia la dipendenza del Comune di Livorno dalla maggioranza del 60% di Reti Ambiente attuatrice di politiche fiorentinocentriche in materia di impianti per il trattamento dei rifiuti nella zona di Livorno.

In particolare, dato che la difformità dei moduli per la raccolta firme significa che quasi certamente il Referendum non potrà essere indetto, il mancato intervento del Sindaco è stato percepito come una presa di posizione contro il Referendum.

Non si è fatta attendere la risposta del Sindaco Luca Salvetti.

“Esprimo sorpresa per la decisione del Comitato “Oltre l’inceneritore” di sospendere la raccolta di firme per il referendum ma soprattutto per il il contenuto del loro comunicato in cui si imputa la loro scelta ad una mancata risposta del Sindaco a loro comunicazioni.

Comunicazioni che peraltro facevano riferimento a procedure e problematiche di ordine burocratico-formale (nello specifico lamentavano di aver ricevuto i moduli per la raccolta senza numerazione dei fogli), quesiti ai quali il Segretario Generale e la struttura comunale avevano già fornito ripetute e puntuali risposte.

Non sta infatti a un Sindaco, ed è bene sottolinearlo, chiarire elementi relativi alle modalità con le quali possono essere raccolte firme per un referendum, tutte informazioni invece fornite ampiamente al Comitato dall’ufficio comunale preposto, garantendo la piena correttezza della procedura in atto.
Non può essere dunque questo il motivo per il quale il Comitato ha deciso di sospendere la raccolta di firme.

Sorprende anche il riferimento al fatto che si dica che io avrei garantito al Comitato dei nominativi di consiglieri del PD disponibili per l’autentica delle firme, cosa che un Sindaco non potrebbe mai fare perché ogni consigliere è libero e autonomo nelle proprie decisioni, e al massimo il Sindaco può essere il “notaio” di quello che decidono i cittadini con un referendum.

Quanto alle decisioni dell’Amministrazione comunale rispetto al termovalorizzatore, al futuro dell’impiantistica e all’ingresso in RetiAmbiente, la posizione è nota ed è stata più volte illustrata sia dall’ assessora all’Ambiente Giovanna Cepparello che esplicitata nell’ultima seduta del Consiglio Comunale dall’assessore alle Aziende Gianfranco Simoncini e con una delibera approvata dalla maggioranza”.

 


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