“Come possiamo programmare un serio rilancio della Marina, puntare sul turismo balneare, investire sugli eventi, sul turismo sportivo per dare appeal al nostro territorio se oltre a mancare la più basilare delle programmazioni al Lido di Latina manca un elemento fondamentale che stride non poco con la conquista della Bandiera Blu: la spiaggia, la sabbia. Abbiamo bisogno della SABBIA!”. Il grido d’appello è di Annalisa Muzio, avvocato e portavoce di Fare Latina, il movimento del capoluogo che scenderà in campo alle prossime elezioni amministrative.
Infatti, se è vero che si sono da poco conclusi i lavori di ripascimento (che poi non è stato un ripascimento tecnico) lungo due tratti di spiaggia del litorale di Latina, uno più a nord di fronte allo stabilimento della Polizia di Stato e il secondo di fronte all’Hotel Fogliano, è altrettanto vero che prima ancora che gli interventi fossero conclusi sono iniziati i primi problemi. Ben 5 soggetti privati, operatori balneari, ancora devono iniziare gli interventi nel tratto lungomare dato loro in concessione e calendario alla mano, siamo a fine maggio. Gli imprenditori hanno manifestato la loro perplessità ricordando che il loro progetto era stato presentato nel 2019 per essere realizzato la scorsa estate, ma non fu autorizzato per tempo dall’Amministrazione Comunale.
“E intanto è sotto gli occhi di tutti che dopo pochi giorni con un mare poco mosso il tratto di spiaggia ricostruita di fronte all’Hotel Fogliano ha già perso parte dell’ampiezza che risultava al termine dei lavori. Una iattura per l’intero territorio e per il comparto turistico, perché ancora una volta manca un collegamento proficuo e oggettivo tra Enti pubblici, anche se francamente la maggiore responsabilità, a mio avviso, resta in capo alla Regione Lazio che, ai sensi della Legge Regionale n. 53 dell’11 Dicembre 1998, art 2, c1, lett. e, è il soggetto giuridicamente competente per la difesa delle coste. Da avvocato, non posso non sottolineare che all’Art 7 della medesima norma è previsto che i progetti di intervento vengano predisposti sulla base di specifici approfondimenti tecnici, ma, soprattutto delle peculiarità dell’habitat costiero e di previsioni sulla evoluzione dei processi litoranei. È questo il nodo sul quale vorrei chiedere una presa d’atto alla amministrazione e delle risposte per la nostra comunità” continua Annalisa Muzio.
L’Amministrazione Regionale in questi ultimi anni ha di fatto smantellato l’ARDIS (Agenzia Regionale preposta per la Difesa del Suolo) e le sue strutture interne dedicate alla difesa costiera ed ha elargito ai comuni costieri risorse economiche per intervenire senza organicità, tant’è che ad alcuni comuni sono addirittura state assegnate risorse per acquistare piccole draghe: della serie “visto che non sappiamo più come affrontare il problema, arrangiatevi da soli!”, abbandonando piccole e grandi realtà comunali a se stesse, senza un disegno organico armonioso, come se sul mare potessero essere disegnati dei confini tra Comuni. Siamo alla strategia più bizzarra e grottesca che vede primeggiare un ente esecutivo come la Regione Lazio.
In questo quadro, le risposte non possono essere che le più disparate e, senza le opportune competenze, le soluzioni che i Comuni costieri possono adottare talvolta possono essere peggiori rispetto al problema che si cerca di andare a risolvere.
“In questo panorama è possibile disegnare una stagione turistica o lanciare un cronoprogramma che possa prevedere un territorio protagonista di scelte a lunga scadenza? – si chie de e domanda la Muzio -. Ripetere che Latina possa essere Comune capofila per un lancio turistico di un microcosmo che abbraccia città di fondazione, resti preromani e romani, isole, colline intrise di storia medievale non è follia! Al contrario fa parte di una visione certa che nasce da quello che il territorio possiede, aggiungendo alla storia, alla cultura e al patrimonio naturalistico anche il comparto sportivo, perché gli eventi ludici, ricreativi e sportivi sono fonte di notevoli flussi turistici. E quando si parla di sport e turismo si pensa inevitabilmente agli spazi verdi e alle spiagge: Latina deve difendere il suo arenile, tutelarsi dall’erosione, sedersi attorno a un tavolo che comprende tutti i Comuni della costa, alzare la voce in Regione per disegnare un progetto comune finanziato da enti sovracomunali”.
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