LATINA – «La Regione Lazio, con apposita determina del 25 ottobre scorso, ha revocato al Comune di Latina l’ammissibilità ad un finanziamento destinato alla messa in sicurezza delle scuole comunali. Risorse che potevano essere utilizzate su più fronti: adeguamento sismico, ristrutturazione oppure per impianti antincendio.
La notizia della revoca, di questi tempi, fa letteralmente saltare dalla sedia. Come gruppo consiliare del Pd vogliamo vederci chiaro e, attraverso un question time depositato in data odierna, vogliamo sapere dal Sindaco gli assessori competenti cosa sia successo. Vogliamo sapere come mai, entro il termine previsto – e già più volte prorogato- fissato al 31 agosto 2016, non sia stata avviata dal Comune la procedura d’appalto». Lo dichiarano gli esponente del gruppo consiliare del Partito democratico Massimiliano Carnevale, Enrico Forte e Nicoletta Zuliani.
«La manutenzione e la messa in sicurezza delle scuole rappresentano una priorità per gli enti locali – scrive il gruppo – soprattutto in questo ultimo periodo in cui eventi naturali che stanno funestando l’Italia centrale rendono necessario un maggiore controllo sia sugli edifici privati, sia su quelli pubblici frequentati quotidianamente da centinaia di persone. La Regione Lazio, a partire dal 2015, aveva già messo in campo ingenti risorse per il piano straordinario di recupero e messa in sicurezza degli edifici scolastici, soprattutto in funzione dell’adeguamento sismico. Una operazione di enorme importanza visto che la metà degli edifici scolastici in Italia è sprovvista del certificato di agibilità, ovvero la stima dell’esposizione al rischio sismico. Ed ancor più per i Comuni che, viste le scarse risorse economiche a disposizione, possono realizzare interventi grazie ai finanziamenti della Regione. Ma quanto leggiamo nella determina di revoca lascia stupiti: solo l’altro giorno con il dossier Ecosistema scuola di Legambiente abbiamo appreso che le scuole di Latina sono le meno sicure d’Italia. Peggio del capoluogo pontino c’è solo Messina. Inoltre solo il 13,5% degli edifici scolastici è stato costruito con sistemi antisismici. Dati che fanno riflettere, e che alla luce delle omissioni emerse con il mancato avvio degli appalti, appaiono gravissimi. Ora – scrivono i consigliere – il Comune dovrà spiegarci cosa è successo, e dire perchè – nonostante vi fossero tutti i presupposti – l’iter per il finanziamento non è stato perfezionato».
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