“Il cibo dell’anima” non è retorica: il valore di Dante in piena pandemia.

Durante la conferenza stampa di questa mattina sono state presentate le iniziative e gli eventi che ci accompagneranno durante il settimo centenario della morte di Dante Alighieri; hanno partecipato il Ministro Dario Franceschini, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il Presidente e la Segretaria generale del Comitato Celebrazioni, insieme ai sindaci di Ravenna e Verona, città Dantesche. La cultura può supportarci in questo momento di grave difficoltà.

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Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali

FIRENZE – 6 marzo 2021

Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa online “Il Dantedì e l’anno di Dante”, con il ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini come direttore d’orchestra. Sono intervenuti ad illustrare le iniziative previste in occasione del settimo centenario dalla morte del poeta Alighieri, Carlo Ossola, presidente del comitato per le celebrazioni, Mario De Simoni, presidente ALES – scuderie del quirinale, Maria Ida Gaeta, segretaria generale del comitato celebrazioni, e i sindaci delle città Dantesche: Dario Nardella per Firenze, Michele Pascale per Ravenna (in collegamento di fronte alla tomba di Dante) e Federico Sboarina per Verona, ultimo intervento quello di Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura.
“Il dantedì durerà per sempre come durerà per sempre la fama e la e la notorietà mondiale di Dante” inizia così l’intervento del Ministro Franceschini che ringrazia tutti coloro che hanno preso parte all’organizzazione delle celebrazioni per questo importante anniversario. Contrariamente alle speranze di ciascuno, il 2021, settimo centenario dalla morte del Sommo Poeta, ci trova ancora nel bel mezzo di una pandemia che ha sconvolto l’intera umanità. “Anche in questo Dante ci aiuta su moltissime cose, ci aiuta a sentirci una comunità nazionale con una forte identità, che è nata prima della nascita dello Stato Italiano, un’identità nazionale molto forte, molto vissuta, e non c’è necessità più forte dentro le difficoltà che sentirsi una comunità nazionale in cui ognuno fa la propria parte, in cui c’è un clima di solidarietà, che aiuta a superare questo momento di grande difficoltà, e ce ne sarà bisogno anche nei prossimi mesi.” Il ministro Franceschini cita l’ultimo verso dell’Inferno, per ricordare quanto Dante ci insegni anche ad aver fiducia nel futuro,E quindi uscimmo a riveder le stelle.
I progetti presentati al Comitato sono stati circa 500 e tra questi ne sono stati selezionati circa un centinaio, con eventi, pubblicazioni, seminari, spettacoli teatrali, concerti, letture, in ambito sia nazionale che internazionale, di carattere sia accademico che popolare, allo scopo di “coniugare il rigore scientifico con l’intento divulgativo“, come espresso dalla Dottoressa Gaeta, che tra i tanti ha nominato anche il progetto triennale “Commedia divina”, di cui è capofila l’Associazione Teatrale Pistoiese; come ricordato da Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura, è fondamentale avvicinare i cittadini e in particolare i giovani, che non possono essere trascurati in un simile contesto, alla cultura, a Dante nello specifico; ed è proprio Dante, secondo il presidente del comitato, Carlo Ossola, a dover essere definito “Poeta Absolutissimus”: “la responsabilità di cui sono profondamente riconoscente all’onorevole Dario Franceschini e al comitato che ho l’onore di presiedere, è stata quella di ben interpretare la funzione che ha questo settimo centenario Dantesco, quella cioè di far divenire un fatto squisitamente letterario elemento centrale del patrimonio della civiltà nazionale e universale.”

Il sindaco di Firenze Dario Nardella parla di “un fenomeno letterario universale, che con queste celebrazioni si trasforma in una pluralità di progetti che abbraccia l’intero paese e incarna un simbolo di rinascita a livello mondiale, quella rinascita che acquista anche più significato in questo momento drammatico di emergenza.”
Numerose sono le iniziative e le manifestazioni che in occasione dell’anniversario Dantesco, animeranno la città di Firenze, in primis il progetto del Museo della Lingua Italiana, lanciato dal Governo e dal Ministero e a cui la città ha aderito, che sarà allestito con i criteri più innovativi nel complesso monumentale e architettonico di Santa Maria Novella, nel cuore del centro storico.
In occasione del Dantedì, il 25 marzo, vi sarà la presentazione del restauro del cenotafio di Dante, opera dello scultore Stefano Ricci, che fu inaugurato il 24 marzo 1830, a seguito di una sottoscrizione pubblica, per simboleggiare la riconciliazione del Poeta con la città di Firenze; si terrà inoltre la presentazione di un’App, “In Toscana con Dante”, creata allo scopo di promuovere la piena integrazione tra produzione di contenuti culturali e turismo e, in collaborazione con l’Accademia della Crusca vi sarà l’apertura di una mostra documentaria sui rapporti tra la Crusca e Dante.
Quella che si prospetta come la più emozionante delle manifestazioni in occasione del Dantedì per Firenze, sembra essere un evento social organizzato in collaborazione con la Dante Society of America e la New York University, persone da tutto il mondo saranno chiamate a recitare i propri brani preferiti dell’opera Dantesca, nella più grande lettura virtuale della Commedia di Dante mai realizzata finora, che si aprirà con una diretta streaming da Piazza Santa Croce a Firenze e in contemporanea dal Dante Park di New York.
E’ possibile informarsi su tutti gli eventi in programma per questo centenario, sul sito http://www.700dantefirenze.it
Il Sindaco Nardella ha conlcuso il suo intervento citando alcuni versi del XXVI canto dell’Inferno, a lui molto cari, a corredo della convinzione che la cosa più bella sia, in fin dei conti, proprio leggere la Commedia: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.” Queste parole sono rivolte, nell’Inferno Dantesco, da Ulisse ai compagni di viaggio, per spronarli a oltrepassare le Colonne d’Ercole, confine del mondo da loro conosciuto.
Anche noi cittadini, in questo drammatico frangente del cammin di nostra vita, ove la diritta via sembra proprio smarrita, dobbiamo proseguire nonostante il tormento della più temibile delle fiere, la pandemia, il nostro viaggio, senza perdere la fiducia nel futuro. In questo c’è senz’altro d’aiuto la cultura, come ha espresso il Ministro Dario Franceschini nelle parole a conclusione della conferenza:
“Quando le cose ci sono si notano meno, quando le cose mancano si notano di più. Si è capito che il cibo dell’anima non è un modo retorico di dire; anche per questo c’è stata una ricerca di offerta culturale sulla rete, perchè la rete è diventata l’unico modo per poter fruire di contenuti culturali. Tutto questo ha portato anche a qualche risultuato positivo: sono aumentate le vendite di libri, è un fatto episodico dovuto alla pandemia o ha spostato l’attenzione delle persone verso consumi meno materiali? Vedremo, sicuramente è stato un tal punto di rottura per l’umanità intera e per le nostre vite individuali, che qualche cosa resterà di innovativo mentre molte cose torneranno come prima. Sicuramente il bisogno di cultura sarà più forte nelle persone e quindi anche di Dante.”


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