Gli amici d’infanzia
Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.
Gianni Rodari
L’amicizia, sentimento che scaturisce dall’incontro con l’altro, è fondamentale per la crescita, l’equilibrio e lo sviluppo sereno di ogni individuo. Essa nasce dalle occasioni della vita, spesso dal destino, ma per diventare sentimento irrinunciabile necessita di grandi e rassicuranti emozioni condivise e di reciproco rispetto e affetto.
I rapporti con coetanei permettono di aprirsi più facilmente al mondo esterno, di confrontarsi senza drammi con gli altri e di superare con minor difficoltà lo stadio egocentrico, tendenza tipica del periodo infantile.
Fare amicizia, stringere rapporti amicali sono azioni significative che aiutano i bambini a superare la fase egocentrica durante la quale ogni rapporto dipende strettamente dall’azione dell’altro, bambino/soggetto.
Studiosi di psicologia dell’età evolutiva, pedagogisti, educatori, docenti e psichiatri si sono interessati di questo stadio evolutivo. Alcuni esperti hanno individuato nell’amicizia una struttura essenziale della costituzione umana la cui esistenza è sempre e originariamente una co-esistenza.
I bambini e l’infanzia sono da sempre stati grande fonte di ispirazione per scrittori, letterati, poeti e pensatori. L’infanzia, stagione spesso spensierata, ricca e piena di amore, di attenzioni, di curiosità per la ricerca e di interessi plurimi, risplende in pagine indimenticabili di alcuni antichi e contemporanei autori, famosi come i Fratelli Grimm, Edmondo De Amicis, Gianni Rodari, Luis Sepulvéda, Geronimo Stilton, Antoine de Saint-Exupéry.
«Dio mio, fa che tutto torni come una volta». È una frase, un’invocazione di Hemingway che vuole indicare che tutto torni al tempo passato personale dell’infanzia e che resta per ogni essere umano un periodo magico, indimenticato, rievocato nei momenti più bui della vita e soprattutto resta un momento vitale e per certi versi misterioso.
La gioia, l’entusiasmo, la paura, ma anche il coraggio e tutti gli altri sentimenti che caratterizzano i primi anni di vita, sono senz’altro importanti, quando si hanno amici d’infanzia con i quali scoprire insieme il mondo circostante e condividere momenti di gioia e giochi in comune.
Osservare attentamente da parte dei genitori i figli, quando insieme ai loro compagni parlano e giocano, scherzano e si divertono, può costituire un’occasione importante di riflessione profonda per comprendere meglio la loro personalità in fieri.
Ha scritto il filosofo francese Michel de Montaigne: «I giochi dei bambini non sono giochi…, bisogna considerarli come le loro azioni più serie». Nel gioco con gli amici, oltre ad essere impegnati, i bambini imparano ad essere concentrati, ad essere corretti e a rispettare gli altri, a scoprirsi diversi, ad essere responsabili delle proprie azioni e comportamenti. Infatti sin dall’infanzia è molto importante che ogni bambino possa stabilire delle relazioni feconde di amicizia con compagni della stessa età.
I bambini, in compagnia dei loro amici d’infanzia, hanno la capacità di passare continuamente dall’universo del gioco e dell’immaginazione alla realtà, prendendo entrambi estremamente sul serio. Gli adulti, genitori e insegnanti, hanno la responsabilità di aiutarli a conservare questo talento.
Ha scritto Marguerite Yourcenar: «Credo che l’amicizia possa paragonarsi a una figura di danza ben riuscita, ci vogliono molto slancio e molto controllo, molta energia e tanta delicatezza, molte parole e molti silenzi e soprattutto molto rispetto».
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