Latina Lido ore 16 : c’è gente che ancora mangia nei ristoranti, che, dopo mesi di penitenza, hanno fatto il pieno e finalmente i titolari sono tornati a sorridere.
E ‘ stata una domenica bellissima, anche se freddissima, sferzata da un vento gelido. Ma la gente aveva voglia di uscire e di godersi un po’ di relax . File lunghe di auto per arrivare a Capoportiere, a Foce Verde, a Sabaudia, al Circeo, ovunque ristoranti al completo. Tanta gente, con mascherine, ma anche senza. A Roma i vigili urbani hanno chiuso l’ area intorno alla Fontana di Trevi, perché troppo affollata. Ma è stato così anche a Milano e in altre città. E il prof. Ricciardi vorrebbe chiudere tutto per 15 giorni per frenare i contagi. Da oggi Il piccolo comune sui monti Lepini, Roccagorga, è in zona rossa. Anche lì ,ci informano alcuni residenti, troppi cittadini non usano la mascherina e così i contagi sono aumentati.
Intanto per i leghisti è stata anche una domenica negativa per la decisione presa dal ministro Speranza sul blocco delle piste da sci. “Si comincia MALISSIMO”. L’inizio, a poco più di 24 ore dal giuramento, è quello del nuovo governo. È scorrendo lungo il tweet che si scoprono i destinatari dell’insurrezione. In un’immagine è riportata la dichiarazione congiunta di Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Non due qualsiasi, ma i capigruppo del Carroccio in Parlamento: “Non si può continuare con il metodo Conte, annuncio la domenica e chiusura il lunedì, ad opera del trio Ricciardi Arcuri Speranza. Serve un cambio di passo”. Nel mirino la decisione del ministro della Salute di sospendere le attività sciistiche fino al 5 marzo. Dovevano ripartire nelle Regioni gialle domani, 15 febbraio. Gli impianti, invece, resteranno ancora chiusi.
Lo sci, a catena la gestione dell’emergenza Covid, diventano il primo terreno di fibrillazione dentro un esecutivo che non ha ancora terminato il suo iter istituzionale (il voto di fiducia al Senato e alla Camera è in programma rispettivamente mercoledì e giovedì). E già deve fare i conti con altri conti, quelli lasciati in sospeso dal governo Conte. Gli albergatori sono infuriati e tutte le province montane protestano perché la stagione è quasi finita e quest’anno, con le abbondanti nevicate, gli affari sarebbero andati oltre le aspettative. Ma il covid ha mandato tutto all’aria ed oggi c’è stata comunque un’esplosione di vitalità da parte della gente che si è riversata in massa lungo i litorali e nelle piazze più caratteristiche delle città ed ha voluto anche ritornare a mangiare al ristorante, come se il coronavirus fosse solo un brutto ricordo.
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