Iniziata il 25 gennaio scorso, si è conclusa ieri, presso il poligono militare di Foce Verde e l’Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri (UTTAT) di Nettuno, un’attività di sperimentazione promossa dal IV Reparto Logistico dello Stato Maggiore dell’Esercito, con le ditte SEASTEMA – FINCANTIERI, e VITROCISET – LEONARDO.
Finalità dei lavori la ricerca e la verifica sul campo di nuovi sistemi tecnologici atti ad elevare gli standard di sicurezza contro le insidie portate dai micro aerei a pilotaggio remoto. Parliamo dei droni in continua evoluzione tecnica, la cui minaccia diventa sempre più ricorrente.
L’esercitazione è stata condotta e coordinata dal Comando di Artiglieria Controaerei di Sabaudia, guidata dal Generale di Brigata Fabrizio Argiolas.
In particolare dal Centro di Eccellenza Interforze (C-M/M APR), capitanato dal Colonnello Giorgio Cozzolino.
Nel dettaglio, i test hanno consentito di verificare le capacità di individuazione del radar di sorveglianza OMEGA360 ottimizzato per la scoperta di tracce di superficie che volano a bassa quota e con ridotta radar cross section (RCS), caratteristiche tipiche di un micro drone, fino a 10 km e con indicazione di quota e capacità di classificazione.
Si è, inoltre, provveduto a valutare il livello di maturità delle tecnologie che abilitano il volo in formazione, sciame e guida autonoma passando poi a verificare l’efficacia degli attuali sistemi C-M/M APR rispetto all’incursione portata da uno sciame di droni e la definizione di nuovi requisiti operativi in grado di assicurare una difesa adeguata alla minaccia.
L’attività di Directed study, in bianco, ha visto protagonisti anche il 17° Reggimento Artiglieria Controaerei “Sforzesca”, il Gruppo Addestrativo del Comando Artiglieria Controaerei ed il 41° Reggimento “Cordenons” della Brigata Informazioni Tattiche, evidenziando la capacità dell’Esercito di fare ”sistema” sia tra le diverse componenti della stessa sia con l’Industria nazionale.
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