Riceviamo e volentieri pubblichiamo uno scritto dell’Arch. Francesco Paolo D’Erme, Consigliere dell’Ordine degli Architetti, in merito al libro- rivelazione scritto a quattro mani da Alessandro Sallusti e Luca Palamara.
(minimo compendio di due capitoli presi a caso)
- CHI TOCCA LA SINISTRA È FUORI
La procura di Milano non è quella di Catanzaro, è un monolite, un fortino delle correnti di sinistra, non espugnabile, neppure dall’Anm o dal Csm. Qualcuno sostiene sia un tempio, e nei templi non è ammessa l’eresia. L’eretica in questione è appunto Clementina Forleo. ……….Nei documenti depositati dai pm che avevano istruito l’indagine si fa cenno, ma solo cenno, a telefonate intercettate tra quei signori e D’Alema, Fassino e Latorre, in pratica i vertici del Pds. Forleo – contraddicendo i suoi colleghi pm – non solo chiede che quelle telefonate vengano messe agli atti, ma si spinge a dire e a chiedere che D’Alema, Fassino e Latorre siano indagati, perché le loro parole dimostrano che sono «complici consapevoli di un disegno criminale»…….. La procura di Milano non la prende bene, il Pds neppure. …………«Sono stato testimone diretto dell’azione ambientale contro la collega Forleo dato che anche io all’epoca ero gip presso il tribunale di Milano. Ho assistito a scene desolanti quali l’indizione tramite passaparola di riunioni pomeridiane in alcune stanze del tribunale per discutere la strategia contro la collega. Riunioni guidate da maggiorenti dell’ufficio tra cui un paio di colleghi verdi [allora la corrente più di sinistra], più rancorosi di tutti, come spesso accade, anche se completamenti estranei al caso. Da simili iniziative, che mi ricordavano le Settimane dell’Odio descritte da George Orwell nel romanzo 1984, mi sono dissociato. Non ci si comporta così tra magistrati ed è facile e privo di rischi accerchiare così una persona in ufficio» ecc . …………………….C’è chi sostiene che la Forleo abbia commesso errori tecnici. Può essere. Ma tutti possono commettere errori. Ad esempio, può essere considerato un errore anche quello di Ilda Boccassini nell’inchiesta Ruby, se è vero – come è vero – che Silvio Berlusconi è stato assolto sia in appello sia in Cassazione. Eppure nessuno si è mai sognato di chiedere il trasferimento della Boccassini. I problemi nascono, anche se non sempre, ma quando accade è solo perché le cose poi nella realtà sono più complesse, se un magistrato si mette contro la sinistra. Perché il nemico è la «non sinistra»
- SALVINI E LE DUE MAGISTRATURE
……………….. Se Salvini continua ad attaccare i giudici non fa che compattarli contro di lui, com’è accaduto prima sia a Berlusconi sia a Renzi. L’attacco frontale alla magistratura è perdente, vince sempre la magistratura al di là che ci sia o no un uso politico delle inchieste, ipotesi che io non mi sento di escludere. ……
Due giustizie? Certo, due giustizie. Quella del procuratore di Agrigento, Patronaggio, che fa sbarcare gli immigrati e in qualche modo giustifica e protegge il ruolo delle Ong, e che indaga il ministro degli Interni per sequestro di persona. Poi c’è la giustizia del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che negli stessi giorni e per gli stessi reati, per ben due volte, dà parere contrario a indagare Salvini; le navi le sequestra e alle Ong fa la guerra, ritenendole complici degli scafisti, in alcuni casi addirittura indagando i loro equipaggi per associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Catania e Agrigento distano tra loro solo un centinaio di chilometri, stesso mare, stesse navi, stesso Stato, stesso ministro e stesse leggi. Ma le leggi, com’è noto, non si applicano, si interpretano sì in base alla preparazione, ma anche alla sensibilità culturale, ideologica, politica dei magistrati, e a volte purtroppo anche alla loro appartenenza. …………….Risultato? Ci sono situazioni in cui il Parlamento è scavalcato dai magistrati, le leggi dalle sentenze. Così è andata.
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