Rosario Bottiglieri

Salerno-Rosario Bottiglieri  perde 100kg in circa due anni con un regime alimentare ed uno sport per lui molto speciale. La Boxe, con la quale mette a tappeto il suo nemico.

 

Rosario Bottiglieri lotta sul ring per ritrovare se stesso. Il suo corpo è il nemico. Rifugiatosi per troppo tempo dietro un finto amico, il cibo, Rosario arriverà a pesare 180kg, fino al giorno in cui, nudo, davanti lo specchio, all’età di diciannove anni, cercherà se stesso e salirà sul ring per mettere a tappeto i fantasmi della sua vita e le sue  debolezze, per ricominciare una nuova vita piena di speranza e serenità.

Il giovane è determinato ad avere la sua rivincita. A vendicare simbolicamente i torti ingiustamente subiti. Perderà 100kg in un paio di anni. Tirerà fuori quel ragazzo che solo lui conosceva dentro di se. La sua testimonianza vuole essere un modo per spronare chi, come lui in passato, affoga la solitudine interiore con dolci bevande ed eccessive quantità di cibo.

 

Rosario B.:”Sono stato chiamato in tanti modi, troppo  spesso non gradevoli da ascoltare, scalfiti dentro l’anima. Lo hanno fatto per deridermi, per ferirmi, ma a perdere erano loro… perché non ne avevano bisogno, ero già a pezzi…chi sono io? A volte me lo chiedo, non so chi in realtà io sia… un ragazzo sicuramente… vi racconto la mia storia.
Mi chiamo Rosario, vivo nel Sud d’Italia. Mio padre è morto quando avevo solo 9 anni, da allora sono stati i miei familiari a prendersi cura di me pur con i loro pressanti impegni personali. Ben presto ho imparato ad affrontare le difficoltà anche da solo. Crescendo però mi sono portato dietro le sofferenze e le mancanze subite. Ritenendo il cibo il mio migliore amico mi sono rifugiato in esso…. solo lui riusciva a capire davvero ciò che provavo, ma come ogni amicizia impossibile uno dei due era destinato a soffrire e quello ero inesorabilmente io. Mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo più. Arrivai a pesare ben 180kg. Mi sentivo diverso, forse lo ero e lo sono. Mi sentivo sbagliato… mi sentivo che non ero abbastanza per nulla. In quello stato non riuscivo neanche ad annodare i lacci delle scarpe. Sentivo la vergogna di non potermi vestire come gli altri ragazzi miei coetanei, per non poter fare alcuni giochi insieme a loro… e quando incrociavo lo sguardo di chi mi fissava con aria inquisitoria dalla testa ai piedi con palese  disapprovazione tanto da farmi gelare il sangue prima ancora di esclamare la fatidica e temuta frase “NON DOVRESTI METTERTI UN PO A DIETA…?”

L’effetto subito era quello di una fredda e tagliente lama che mi trafiggeva il cuore passandolo da parte a parte. Offeso, umiliato, toccato nell’intimo del mio essere più profondo. Arrabbiato con tutti. Soprattutto verso di me che non potevo far altro che rispondere a questa tediosa domanda rivolgendo altrove il mio volto. Verso il basso. Nel vuoto. Chiedevo a me stesso come potevo far capire alle persone quello che sentivo. Quello che vivevo. Tutto il dolore e le ombre che avevo dentro. La sofferenza che nascondevo dietro una falsa ricompensa per il corpo. Come far capire che il cibo che mangiavo era per me la ricerca di un momento felice? Che non bastava mai fino ad ingugitarne più di quanto ne avessi bisogno, perchè non mangiavo per fame di cibo ma per fame di amore. Come?

Essere diversi, ovvero noi stessi, con i nostri sbagli cuciti addosso è un percorso difficile da intraprendere, ma necessario per conoscere noi stessi e soprattutto mostrarci per chi siamo davvero. E questo ciò che conta realmente. Avevo 19 anni quanto finalmente mi guardai allo specchio “ NUDO “ non mi vergogno di dirlo… e quel giorno scoppiai a piangere, piangere per un lungo periodo. Dicevo a me stesso che quel ragazzo non ero  io…è dentro di me e devo farlo uscire, era il momento della rivalsa.

Da quel giorno iniziai una dieta, un nuovo regime alimentare senza troppe privazioni e con porzioni di cibo adeguate, accompagnata ad un’attività fisica costante che presto prese il posto del mio vecchio amico diventando la mia passione, la mia amica, il mio amore, la Boxe.

Lo sport più bello del mondo. La boxe non solo ti fa diventare un pugile, non vado lì per diventare un campione, vado lì per sfogo, per combattere me stesso, per ritrovare ciò che sono realmente… e anche per imparare a difendermi. Atti di bullismo purtroppo li ho stampati sulla mia pelle e nei ricordi.

Questo è ciò che posso raccontarvi di me, è ciò che per ora ho imparato nella mia vita…ho 21 anni ed ora peso 80kg, il percorso non finisce mai, questo è certo, ci sarà sempre qualche ostacolo, ne incontreremo tanti sulla nostra strada. Dovremo combatterli come sul ring, con la forza e il coraggio che abbiamo ereditato… sono tutti livelli, e dobbiamo continuare il gioco… il gioco della nostra vita.”

Rosario è un ragazzo che come tanti altri cerca il suo posto nella società, lottando continuamente contro il bullismo e l’obesità. Il messaggio che vuole lasciare a chi si trova come lui a vivere questo conflitto con se stesso e di reagire e tirare fuori quello che si ha dentro per vivere appieno la vita.

“Il passato può fare male….dal passato puoi scappare oppure imparare qualcosa”

Frase da-Il Re Leone, Disney


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