30 Novembre 2020
Sin dal 21 giugno 2001 questa data ci permette di celebrare la Toscana, ricordando la riforma penale promulgata il 30 novembre 1786 da Pietro Leopoldo di Lorena, con la quale la nostra regione divenne il primo Stato nel mondo ad abolire la pena di morte, evento che sancì anche la fine dell’utilizzo della tortura e della mutilazione.
In occasione della giornata, Antonio Mazzeo si è recato al santuario di Montenero per omaggiare i comuni: “La prima tappa è stata a Montenero dove sono conservati gli stemmi di (quasi) tutti i comuni toscani e dove, col vescovo Simone Giusti, abbiamo pregato di fronte alla Beata Maria Vergine delle Grazie, patrona della nostra Regione. Percorrere la galleria degli stemmi è stato per me davvero emozionante e sento forte la responsabilità di poter rappresentare, col mio ruolo, tutte le cittadine e i cittadini della nostra regione: la Toscana è la terra dei piccoli borghi, della bellezza e del benessere diffuso e dobbiamo valorizzare questo modello virtuoso.”
Al termine della seduta solenne, il presidente del Consiglio regionale toscano commenta tramite un post Facebook: “Sono davvero orgoglioso che, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, siamo riusciti a celebrare la ventesima edizione di questa ricorrenza. E lo abbiamo fatto potendo ospitare gli importanti contributi del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, del presidente della Regione Eugenio Giani e della scrittrice Elena Favilli. Io ho voluto sottolineare con forza quanto sia importante ancora oggi riconoscere il valore delle parole DIRITTI e LIBERTA’. L’ho fatto ricordando le limitazioni che ci vengono imposte dalla pandemia, ringraziando chi da mesi opera in prima linea contro il virus e prendendo l’impegno, a nome di tutta l’assemblea, a lavorare in questi anni per garantire sempre più diritti a tutte e tutti, a partire dai lavoratori delle nuove professioni, i giovani, le donne.”
Toccanti anche le parole del presidente della regione Giani: “Il 30 novembre 1786 ha segnato la data in cui la Toscana ha dimostrato al mondo di essere pioniera sul tema dei diritti, della libertà, dell’uguaglianza e dell’umanità. Un valore e un orgoglio che oggi, e ogni giorni, dobbiamo impegnarci a confermare e rafforzare sempre più.”
Anche quest’anno, nonostante le dure prove cui ci sta sottoponendo l’epidemia in atto, è stato dunque possibile festeggiare una giornata di importanza fondamentale per la nostra regione e di celebrarne con senso di unità la bellezza, nonchè la rilevanza nella storia mondiale. Celebrare la festa della Toscana ci ricorda il valore dirimente dei valori umani, che da secoli sono parte del tessuto sociale dei suoi cittadini.
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