Non maledire questo nostro tempo,/non invidiare chi nascerà domani/ chi potrà vivere in un mondo felice/ senza sporcarsi l’anima e le mani.// Noi siam vissuti come abbiam potuto / negli anni oscuri senza libertà, /siamo passati tra le forche e i cannoni,/chiudendo gli occhi e il cuore alla pietà. // Ma anche dopo il più duro degli inverni/ ritorna sempre la dolce primavera,/ la nuova vita che comincia stamattina/in queste mani sporche ha una bandiera.// Non siamo più carne da cannone/ né voci vuote che dicono di sì;/ a chi è caduto per la strada noi giuriamo:/pei loro figli non sarà più così.// Vogliamo un mondo fatto per la gente,/di cui ciascuno possa dire “E’ mio”!/Dove sia bello lavorare e far l’amore, /dove morire sia volontà di Dio. // Vogliamo un mondo senza patrie in armi,/senza confini tracciati coi coltelli:/ l’uomo ha due patrie: una è la sua casa/e l’altra è il mondo, e tutti siam fratelli. // Vogliamo un mondo senza ingiusti sprechi/ quando c’è ancora chi di fame muore;/ vogliamo un mondo in cui chi ruba va in galera,/anche se ruba in nome del Signore./ Vogliamo un mondo senza più crociate/ contro chi vive come più gli piace;/vogliamo un mondo in cui chi uccide è un assassino/ anche se uccide in nome della pace.
PER I MORTI DI REGGIO EMILIA
Compagno cittadino/ fratello partigiano/ teniamoci per mano/in questi giorni tristi/ Di nuovo a Reggio Emilia/ di nuovo là in Sicilia/ son morti dei compagni/ per colpa dei fascisti./ Di nuovo come un tempo/sopra l’Italia intera/ urla il vento e soffia la bufera [..] /Compagni sia ben chiaro/ che questo sangue amaro/versato a Reggio Emilia/ E’ sangue di noi tutti.// Sangue del nostro sangue/ nervi dei nostri nervi/ come fu quello dei fratelli Cervi. […] Dovremo tutti quanti/ aver d’ora in avanti/ voi altri al nostro fianco/ per non sentirci soli./ Morti di Reggio Emilia/ uscite dalla fossa:/ fuori a cantar con noi “Bandiera rossa”!
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LUNGO LA STRADA
Lungo la strada che mi porterà lontano,/ penso alle lotte disperate, sogno// vado cantando, fino a che avrò fiato in cuore,/ed il compagno che mi ascolta canti/ canti con me la libertà.// Vola il mio passo sopra questa terra amara/ suona il mio passo come un gran/tamburo/ ritmo di gioia e libertà./ Sento vicino, sento nelle nostre mani/ vedo negli occhi dei compagni, tocco/la sospirata libertà.
[Lev Knipper, trad.G.Negri]
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Viva / Viva la libertà/viva la libertà/la libertà /viva la libertà/ la libertà/ Viva viva la libertà/viva viva la libertà/ la libertà/la libertà
[W.A.Mozart, Don Giovanni]
(da Canti per la libertà arrangiati da Gino Negri, cantati da Milva)
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< PER LA PACE PERPETUA. Progetto filosofico>
I. Kant 1795 >
< “Per la pace perpetua”.
Se questa iscrizione satirica posta sull’insegna di un oste olandese, nella quale era dipinto un cimitero,valga per gli uomini in generale o in particolare per i sovrani non mai sazi di guerra, oppure valga solo per i filosofi, che vagheggiano quel dolce sogno,può lasciarsi indeciso. Ma poiché il politico pratico è alle prese col teorico e con grande presunzione guarda quest’ultimo dall’alto in basso come un uomo della cattedra […] così l’autore di questo saggio chiede per sé che, anche in caso di disaccordo,il politico pratico sia conseguente e non scorga un pericolo per lo Stato nelle teorie che il politico teorico affida alla buona ventura e manifesta pubblicamente. Con questa clausola salvatoria l’autore del presente saggio vuole, nella forma migliore, porsi esplicitamente al sicuro da ogni maligna interpretazione. (I. Kant)
P.S. > I testi sono sentitamente, fraternamente rivolti e dedicati al popolo ucraino oppresso con l’auspicio di un salvifico riscatto. Al mondo intero per una pace universale al grido di NO ALLE GUERRE !
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