Capi d’abbigliamento ma anche cene in ristoranti e alberghi di lusso: c’è di tutto un po’ nell’ordinanza che ha portato agli arresti , Liliane Murekatete e Marie Therese Mukamitsindo, moglie e suocera del parlamentare Aboubakar Soumahoro. A motivare i provvedimenti di custodia cautelare ci sono 152 pagine di ordinanza, la gran parte delle quali è fatta di estratti conto bancari e di carte di credito, riconducibili sempre alle cooperative Karibu e Aid, ossia quelle che gestivano l’accoglienza dei migranti (anche minori non accompagnati) e che percepivano per questo finanziamenti pubblici dallo Stato. Secondo le ricostruzioni della Guardia di Finanza di Latina “si evidenziano bonifici verso l’estero per 472.909,41 negli anni 2017/2022, utilizzo di carte di credito e prepagate, intestate alla Karibu, ma adoperate per finalità private (ristoranti, gioiellerie, centri estetici, abbigliamento, negozi di cosmetica) per importi quali euro 93.976,99 nell’anno 2017. euro 208.394,92 nell’anno 2018, euro 49.946,48 nell’anno 2019; euro 13.803,40 nell’anno 2020; euro 2.177,16 nell’anno 2021”.
Spese per nulla riconducibili alle attività delle coop. Si va da quasi duemila euro spesi da Salvatore Ferragamo (alta moda) a cene in ristoranti del territorio pontino come Barbitto a Sezze, il Foro Appio, Marechiaro o soggiorni in alberghi come l’Hilton o gioiellerie. Non mancano operazioni in negozi di intimo come Calzedonia e Intimissimi e poi i centri estetici, in particolare a Latina, Aprilia e Roma. Molte spese sono registrate in Belgio, dove evidentemente Murekatete e Mukamitsindo avevano degli interessi.
E pesnare che i lavoratori che erano al servizio della Karibù attendono ancora spettanze per un totale di 400 mila euro
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